"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
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Prove tecniche di trasmissione?

Titolo originale: Alla ricerca della “bomba etnica” di Sabina Morandi
BOILER - GIORNALE DI SCIENZA, INNOVAZIONE E AMBIENTE
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Si chiama SNP (da single nucleotide polymorphisms) la più piccola unità della variabilità genetica. Se tutti gli esseri umani sono virtualmente dotati dello stesso Dna, i cui geni differiscono di poco uno dall’altro, ogni individuo è però geneticamente unico perché in alcuni punti del Dna ci sono piccole differenze, chiamate polimorfismi che, messe insieme, sembra determinino l’individualità genetica. Anche se non è ancora stato provato che siano i polimorfismi dei singoli nucleotidi (le più piccole unità del Dna) a farci diversi uno dall’altro, la ricerca sugli Snp è già diventata la nuova miniera d’oro del biotech. Sugli Snp si basa la fortuna delle società che gestiscono le banche dati del Dna, e sempre sugli Snp verte la ricerca che tenta di progettare medicine su misura, “cucite” addosso al Dna individuale. Naturalmente occorrono enormi raccolte di dati e progetti su larga scala che riescano scovare i campioni di Dna fra le popolazioni più isolate ed etnicamente uniche del mondo. Ed è qui che entra in ballo l’interesse strategico e l’ipotesi, fantasiosa ma non del tutto infondata, di poter creare un’arma razzialmente selettiva.


Il genetista di fama internazionale Luca Cavalli-Sforza, con i suoi lavori sulla genetica delle popolazioni, ha dimostrato che il concetto di razza è scientificamente infondato. Esistono però delle differenze genetiche nella vulnerabilità ad alcune malattie, che possono essersi tramandate soprattutto fra le popolazioni più isolate, come stanno dimostrando le ricerche sugli Snp. Anche se la possibilità di isolare questi tratti genetici particolari è ancora tutta da dimostrare la semplice ipotesi sembra sia bastata per lanciare alcuni scienziati sulle tracce della cosiddetta “bomba etnica”. Solo due casi sono emersi dal segreto dei laboratori, ma entrambi sono considerati “scientificamente plausibili”.
Nel novembre del 1998 il Sunday Times ha lanciato la sua bomba mediatica: Israele starebbe lavorando a un’arma geneticamente selettiva. Lo scopo degli scienziati militari sarebbe quello di creare un batterio o un virus geneticamente modificato per attaccare solo i portatori di determinati geni, geni caratteristici della popolazione irachena. La notizia è di quelle non verificabili per definizione e va a cozzare con un dato evidente: la sostanziale identità genetica fra arabi e israeliani. Questa constatazione, però, non ha impedito alla British Medical Association di considerare realistica la possibilità che, entro una decina di anni, si arrivi a sintetizzare un’arma del genere in quanto “una volta isolati i geni che determinano l’altezza, il colore della pelle e altre caratteristiche somatiche, il fattore razziale potrebbe diventare un bersaglio”.

Assolutamente verificabili sono invece i programmi di guerra chimica e biologica portati avanti dal governo Sudafricano durante l’apartheid, emersi per la prima volta durante le udienze della Commissione Verità e Riconciliazione che si tennero a Johannesburg nel 1998. Lì le parole del “Mengele sudafricano”, come lo battezzarono i giornali, fecero luce su uno dei peggiori episodi dell’apartheid e della storia della scienza. Wouter Basson, cardiologo personale dell’ex presidente P.W. Botha, è risultato essere la mente di alcuni progetti di ricerca perseguiti nel Roodeplaat Research Laboratory, tutti incentrati sull’obiettivo di trovare modi “naturali” di uccidere senza lasciare traccia. A tal fine, nei laboratori era stipato di tutto: ceppi colerici, antrace, funghi velenosi sintetizzati dagli scienziati russi che, sembra, sono stati sperimentati durante la guerra in Angola. L’altro progetto che stava a cuore al dottor Basson era lo sviluppo di un vaccino razzialmente selettivo per contenere la fertilità, progetto che, sebbene fosse considerato irrealizzabile dalla maggior parte dei colleghi di Basson, assorbiva circa un terzo delle risorse e del lavoro del centro.

Il fatto che la “bomba razziale” fosse irrealizzabile non ha impedito al dottor Basson di continuare a cercarla e, soprattutto, di sperimentare le sue ingegnose creazioni. Nell’ottobre 1999 si è aperto a Pretoria il processo nel quale il medico razzista deve rispondere dell’assassinio diretto di 30 persone e di quello, “accidentale”, di altre 200, per la maggior parte guerriglieri della Swapo in Namibia, che hanno trovato la morte nel corso degli esperimenti del Project Coast, come aveva battezzato le sue “ricerche”. Ma sul banco degli imputati non c’è solo una mente criminale. Resta il fatto, ben più grave, che per procurarsi i suoi ceppi di colera, antrace e svariati batteri modificati, Basson è riuscito a entrare nella cerchia dei super scienziati della guerra biologica, infiltrandosi nei programmi di guerra batteriologica inglesi, russi e statunitensi, ai cui esperti vendeva i risultati dei suoi esperimenti. Un ristretto gruppo di scienziati tuttora all’opera, che nessuna corte internazionale o nazionale si sogna di chiamare in causa.

estratto da Protezione Civile Lazio

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Dopo i migliaia di corvi e pesci tamburo ritrovati morti in Arkansas (USA), alla cui causa di morte non è stata ancora data nessuna spiegazione plausibile, il fenomeno insolito non finisce qui (...)
Ho motivo di credere che possano essere due le ipotesi atte a spiegare tali fenomeni. Credo pure che non si esauriscano tanto presto.

Test militare (chi?
Skylark, organismo parabellico transnazionale segreto) su bersagli specifici. Ora colpiscono singole specie animali, domani abbatteranno singole etnie di uomini: ispanici, ebrei, afroamericani, indù, slavi, arabi...

Fenomeno squisitamente fortiano. Perturbazioni sul continuum tra dimensioni tangenti la nostra, provocherebbero tali morie. Perché alcune specie e non altre? Target archetipale che viene messo in sofferenza.

Leggi l'articolo originale dal blog Il Grande Ignoto

... ed anche il simpatico manualetto predisposto della FEMA per il 2011, segnalato nei commenti dello stesso articolo.

Tra finzione, profezie e realtà


"Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano i boschi moriranno, il mare diventerà nero e i fiumi scorreranno avvelenati.
Quel giorno, uomini di ogni razza si uniranno come guerrieri dell'arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra"