"L'uomo è come un pescatore saggio che gettò la rete in mare e la ritirò piena di piccoli pesci. Tra quelli il pescatore saggio scoprì un ottimo pesce grosso. Rigettò tutti gli altri pesci in mare, e poté scegliere il pesce grosso con facilità. Chiunque qui abbia due buone orecchie ascolti!"
* * *

Il suono del silenzio

Non che a questo punto possa fare alcuna differenza, ma un nuovo rapporto del Congresso statunitense ha confermato quanto già noto da mesi: nel 2004 la Casa Bianca e in particolare Alberto Gonzales hanno mentito di fronte al Congresso affermando che l’amministrazione Bush non era stata ripetutamente avvertita dalla CIA di non dichiarare che Saddam Hussein aveva tentato di acquistare uranio dal Niger, cosa che invece l’agenzia aveva tentato di fare almeno quattro volte. Come sia stata poi utilizzata la bufala dell’uranio iracheno o delle armi di distruzione di massa, lo sappiamo bene. Forse che dopo questa ennesima dimostrazione della criminale negligenza (o peggio) di George W. Bush, Dick Cheney e compagnia cantante, costata la distruzione di un paese e migliaia di vittime, qualcuno verrà sottoposto a impeachment? Eppure, tempo addietro era uno strumento assai popolare nell’arena politica statunitense (chiedete a Nixon, o a Clinton…). Come amo dire, soltanto qualche anno fa il mondo si è fermato per del sesso orale praticato nella Stanza Ovale, mentre adesso assistiamo a crimini di ogni genere e ascoltiamo delle spudorate menzogne a giustificarli, e cosa succede? Niente.

L’ex ministro degli esteri britannico Robin Cook arriva a dichiarare: “La verità è che non esiste un esercito islamico o un gruppo terroristico chiamato Al Qaeda. Questo qualunque ufficiale di intelligence informato lo sa. Ma c’è una campagna propagandistica per far credere all’opinione pubblica nella presenza di un’entità identificata rappresentante il ‘male’, solo per indurre il telespettatore ad accettare una leadership unificata internazionale per una guerra contro il terrorismo. Il paese che sta dietro a questa operazione sono gli Stati Uniti…” e cosa succede? Niente. Questa totale mancanza di interesse da parte degli organi di informazione la dice lunga su come funziona oggi il sistema, ma è la completa acquiescenza dell’opinione pubblica nel suo complesso a renderlo possibile. Qualcuno si domanda se parte di ciò possa essere dovuto alla progressiva implementazione di tecnologie che sfruttano le trasmissioni dei telefoni cellulari e in particolar modo i sempre più diffusi canali televisivi digitali ad alta definizione per diffondere emissioni non percepibili a livello cosciente ma rilevate e registrate dal cervello, allo scopo di condizionare in modo subliminale la popolazione. A questo proposito, sarà interessante tenere d’occhio la Sardegna, prima regione totalmente “digitale” dal punto di vista televisivo (almeno per quanto concerne i canali RAI), anche se apparentemente il problema riguarda, almeno per ora, gli USA.

La tecnologia psicotronica segreta in questione, sviluppata dal Pentagono, è denominata Silent Sound Spread Spectrum (SSSS) o, più prosaicamente, “Suono Silenzioso”, ed è pienamente operativa in campo militare sin dagli anni ’90, quando venne impiegata durante la Prima Guerra del Golfo (ricordate le decine di migliaia di soldati iracheni che uscirono dai loro bunker e si arresero senza sparare un colpo?). Ora sembra che sia stata predisposta per essere utilizzata dai trasmettitori HAARP, dalle torri GWEN, da quelle per la telefonia cellulare e in particolare dai canali televisivi digitali HDTV, siano essi via cavo, via satellite o tramite decoder.

Il Suono del Silenzio è una parola in codice usata dai militari e dall’intelligence per definire determinate armi psicotroniche per il controllo mentale, collaudate negli anni ’50, perfezionate negli anni ’70 e ampiamente utilizzate agli inizi degli anni ’90 in ambito militare, malgrado l’opposizione (si dice) di personaggi del calibro di Dwight D. Eisenhower.

Questo genere di arma per l’alterazione mentale è basata sulla tecnologia a vettore subliminale, per l’appunto Silent Sound Spread Spectrum (SSSS), soprannominata anche S-Quad o “Squad” in gergo militare. Fu sviluppata per uso bellico dal Dr. Oliver Lowery di Norcross, Georgia, ed è descritta nel brevetto USA #5,159,703 - "Silent Subliminal Presentation System" ad uso commerciale nel 1992. Personalmente sono sempre più convinto che la perenne attività di irrorazione chimica nei nostri cieli abbia a che fare proprio con questo (aumentando la conducibilità elettrica dell’atmosfera e quindi migliorando le prestazioni dei sistemi di trasmissione di segnali elettromagnetici), ma come sapete me ne sono già occupato.

E mentre Muntazer al-Zaidi, il coraggioso giornalista che ha tirato le scarpe a Bush, pare sia stato selvaggiamente picchiato e abbia subito la frattura di una costola (e forse un braccio) e serie lesioni all’occhio, la Corte Suprema statunitense si accinge ad esaminare per la terza volta, il 9 gennaio 2009, la questione del certificato di nascita di Barack Obama.

Credo però che la questione stia per essere risolta una volta per tutte: pare che Obama abbia messo la parola fine ad ogni diatriba, presentando finalmente il suo certificato di nascita:

A parte gli scherzi, voglio chiudere il mio intervento segnalando una nuova “stranezza”, che stavolta sta minacciando gli isolani di Luaniua e Pelau, delle isole Malaita, i quali stanno soffrendo di una vera crisi alimentare dovuta alla continua presenza di onde anomale che spazzano via i loro raccolti agricoli, disseminando tra l’altro il territorio di pesci morti e altri detriti puzzolenti. Mi domando quale possa esserne la causa, ma mentre mi arrovello colgo l’occasione per augurare a tutti delle serene festività, in attesa di un 2009 che, ne sono certo, non mancherà di sorprenderci. Magari anche da noi si verificheranno eventi come quelli presumibilmente registrati da una telecamera sopra Santiago del Cile (un’astronave madre di origine extraterrestre?)…



…e nei cieli irlandesi (con tutta probabilità un TR3-B pienamente operativo)…



dal sito Nexus

Ad ogni pretesto... un Chip

Londra - Un gruppo di scienziati dell’Università di Oxford sta lavorando allo sviluppo di uno speciale chip in grado di stimolare l’orgasmo direttamente nel cervello. Questo sistema elettronico, che crea un piccolo shock nel cervello, è stato già utilizzato negli Stati Uniti come trattamento per i pazienti malati di Parkinson.

Le ricerche - Ora i ricercatori, guidati da Morten Kringelbach, stanno concentrando i loro sforzi sulla corteccia orbitofrontale, associata alle sensazioni di piacere provocate dal cibo e dal sesso. Tipu Aziz, collega di Kringelbach, ha però dichiarato che "non ci sono prove che questo tipo di chip possa funzionare". Pochi anni fa uno scienziato ha impiantato un dispositivo simile nel cervello di una donna che soffriva di un forte calo di desiderio sessuale. Grazie a questa macchina però è riuscita a cambiare completamente, e gradualmente, la propria vita sessuale. Ma Azuz ha comunque precisato che un tipo di intervento del genere è invasivo e che, per questo, sarebbe necessario sviluppare dispositivi meno "grezzi". Nel frattempo negli Usa è già in fase di sviluppo una macchina elettronica, ideata da Stuart Meloy, che provoca sensazioni sessuali stimolando il midollo spinale.

Microchips e controllo mentale

Nel 1948, Norbert Weiner pubblicò un libro, “Cybernetics” sulla comunicazione neurologica e teorie di controllo, già in uso, all'epoca, in piccoli circoli. Yoneji Masuda “Padre della Società dell'Informazione”, nel 1980 espresse la preoccupazione che la nostra libertà fosse minacciata in modo Orwelliano dalla tecnologia cibernetica, completamente sconosciuta alla maggior parte della gente. Questa tecnologia collega il cervello delle persone ai satelliti mediante microchips impiantati, controllati tramite supercomputers situati in basi sotterranee.

I primi impianti cerebrali furono inseriti chirurgicamente nel 1974, nello stato dell'Ohio, Stati Uniti, e anche a Stoccolma, in Svezia. Elettrodi cerebrali furono inseriti nei crani di bambini, nel 1946, senza che i genitori ne fossero a conoscenza. Negli anni ’50 e ’60, impianti elettrici furono inseriti nel cervello di animali e umani, soprattutto negli Stati Uniti, durante le ricerche sulla modificazione del comportamento, e sul funzionamento del cervello e del corpo. Metodi di controllo mentale furono usati nel tentativo di cambiare il comportamento umano e i suoi atteggiamenti. Influenzare il funzionamento del cervello divenne un obiettivo importante dei sevizi segreti e militari.

Trent'anni fa impianti cerebrali risultarono, ai R-X, misurare 1 cm. Impianti successivi si rimpicciolirono fino ad essere grandi come un chicco di riso. Erano fatti di silicio, e quelli successivi persino di arsenioferrite. Oggi sono abbastanza piccoli da poter essere inseriti nel collo o nella schiena, e anche per via indovenosa in diverse parti del corpo, durante operazioni chirurgiche, con o senza il consenso del soggetto. È ormai quasi impossibile rintracciarli o rimuoverli.

È tecnicamente possibile inserire ad ogni neonato un microchip che potrebbe dunque servire per identificare la persona per il resto della sua vita. Simili piani sono stati discussi segretamente negli Stati Uniti, senza nessuna esposizione delle questioni relative alla privacy.

In Svezia, il Primo Ministro Olof Palme, diede il permesso, nel 1973, di inserire impianti nei detenuti, e l'accertamento dei dati dell'ex direttore generale Jan Freese, rivelò che a pazienti di case di riposo erano stati messi degli impianti alla metà degli anni ’80. La tecnologia fu rivelata nel rapporto statale svedese del 1972/74 “Statens Officiella Utradninger” (SOU).

Gli esseri umani con impianti possono essere seguiti ovunque: Le funzioni cerebrali possono essere monitorate a distanza dai supercomputers e persino alterate mediante il cambiamento delle frequenze. Cavie di esperimenti segreti sono state detenuti, soldati, malati di mente, bambini portatori di handicap, audiolesi e ciechi, omosessuali, donne single, anziani, scolari e qualsiasi gruppo di persone considerato “marginale” dalle élites di sperimentatori. Le esperienze pubblicate, dei detenuti della prigione statale dello Utah, ad esempio, sono shockanti.

Gli attuali microchips agiscono mediante onde radio a bassa frequenza che li rendono rintracciabili. Con l'aiuto dei satelliti, le persone con gli impianti possono essere rintracciate ovunque nel globo. Questa tecnica fu tra quelle testate nella guerra in Iraq, secondo il Dr. Carl Sanders, che ha inventato l'interfaccia biotico (IMI- Intelligence-manned interface), che viene iniettato alle persone. (Già durante la Guerra in Vietnam, ai soldati veniva iniettato il Rambo Chip, ideato per aumentare il flusso di adrenalina nel sangue.)

I supercomputers da 20 bilioni di bit al secondo, alla US National Security Agency (NSA), possono adesso “vedere e sentire” qualsiasi esperienza dei soldati nel campo di battaglia, con un sistema di monitoraggio a distanza (RMS). Quando un microchip di 5 micromillimetri (il diametro di un capello è di 50 micromillimetri) è piazzato nel nervo ottico, manda neuroimpulsi dal cervello che inducono le esperienze, gli odori, le visioni e voci della persona con l'impianto. Una volta trasferiti e depositati in un computer, questi neuroimpulsi possono essere rispediti al cervello della persona tramite il microchip perché li riviva. Usando un RMS, un operatore di computers a terra può mandare messaggi elettromagnetici (codificati in forma di segnali) al sistema nervoso, simulando una determinata prestazione. Con l'RMS si può indurre persone sane ad avere allucinazioni o a sentire voci nella propria testa.

Ogni pensiero, reazione, cosa udita o osservata causa una certa potenzialità, e percorsi neurologici nel cervello e il suo campo elettromagnetico, che adesso possono essere decodificati in pensieri, immagini e voci. Stimolazioni elettromagnetiche possono, d’altra parte, cambiare le onde cerebrali di una persona e simulare attività muscolare, causando dolorosi crampi vissuti come una tortura.

Il sistema elettronico di sorveglianza della NSA può simultaneamente seguire e gestire milioni di persone. Ognuno di noi ha una unica frequenza di risonanza bioelettrica nel cervello, proprio come abbiamo impronte digitali uniche. Con stimoli cerebrali completamente decodificati dalle frequenze elettromagnetiche (EMF), segnali elettromagnetici pulsanti possono essere inviati al cervello creando la voce desiderata ed effetti visivi, perché vengano percepito dal soggetto prescelto. È una forma di guerra elettronica. Ad astronauti statunitensi vennero inseriti degli impianti prima di essere mandati nello spazio, in modo che i loro pensieri potessero essere seguiti e tutte le loro emozioni registrate 24 ore al giorno.

Nel maggio 1996 il Washington Post ha riportato che al principe William di Gran Bretagna venne inserito un impianto all'età di 12 anni. In questo modo, se fosse stato rapito, un'onda radio con determinate frequenze avrebbe potuto essere puntata verso il microchip. Il segnale del microchip sarebbe stato rintracciato tramite un satellite collegato allo schermo del computer del quartier generali della polizia, dove gli spostamenti del principe avrebbero potuto essere seguiti. Avrebbe potuto trovarsi ovunque nel globo.

I mass media non si sono occupati del fatto che la privacy di una persona con un impianto scompare per il resto della sua vita. La persona può essere manipolata in molti modi. Usando frequenze diverse, il controllore segreto di questa attrezzature può addirittura modificare la vita emotiva di una persona. La si può rendere aggressiva o letargica. La sessualità può venire influenzata artificialmente. I segnali del pensiero e le riflessioni del subconscio possono essere letti, i sogni influenzati e persino indotti, tutto senza che la persona con l'impianto lo sappia o acconsenta.

In questo modo potrebbe essere creato un perfetto cyber soldato. Questa tecnologia segreta è stata usata dai militari in certi paesi NATO sin dagli anni ’80, senza che la popolazione accademica o civile ne avesse mai sentito parlare. Di conseguenza, poche informazioni riguardo sistemi così invasivi di controllo mentale sono reperibili in riviste professionali o accademiche.

Il gruppo Signals Intelligence dell'NSA, può monitorare a distanza informazioni del cervello umano decodificando i potenziali provocati (3,50HZ, 5 milliwatt), emessi dal cervello. Detenuti sottoposti ad esperimenti sia a Gotheburg, Svezia e Vienna, Austria, hanno scoperto di avere evidenti lesioni cerebrali. Ridotta circolazione sanguigna e mancanza di ossigeno nel lobo temporale destro risultano là dove impianti cerebrali erano di solito attivi. Un soggetto di nazionalità finlandese, sottoposto ad esperimenti, ebbe atrofia cerebrale e saltuaria perdita dei sensi, dovuti alla mancanza di ossigeno. Tecniche di controllo mentale possono essere usate per scopi politici. L'obiettivo dei manipolatori della mente, oggi, è indurre le persone o i gruppi presi di mira, ad agire contro le loro convinzioni e i loro interessi. Individui zombificati possono persino venire programmati ad uccidere e in seguito non ricordare niente del loro crimine. Esempi allarmanti di questo fenomeno si possono trovare negli Stati Uniti.

Si sta conducendo questa “guerra silenziosa” contro civili inconsapevoli e soldati, da parte di organismi militari e dei servizi segreti. Sin dal 1980, stimolazioni elettroniche del cervello (ESB) sono state segretamente usate per controllare le persone scelte senza il loro consenso o che ne fossero a conoscenza. Tutti gli accordi internazionali sui diritti umani proibiscono la manipolazione non consensuale degli esseri umani – persino in prigione, per non parlare della popolazione civile.

Dietro iniziativa del senatore degli Stati Uniti, John Glenn, nel gennaio 1997, cominciarono discussioni riguardanti i pericoli di irradiare la popolazione civile. Puntare le funzioni cerebrali della gente con campi elettromagnetici e raggi (da elicotteri e aeroplani, satelliti, furgoni parcheggiati, case vicine, pali del telefono, apparecchi elettrici, telefoni mobili, TV, radio, ecc…) fa parte del problema irradiamento, di cui si dovrebbero occupare apparati governativi democraticamente eletti. In aggiunta al controllo mentale elettronico, sono stati sviluppati anche metodi chimici. Droghe che alterano la mente e diversi gas da inalazione, che agiscono negativamente sul funzionamento del cervello, possono essere diffusi nei condotti dell'aria o nei tubi dell' acqua. In questo modo sono stati testati anche batteri e virus in numerosi paesi. L'attuale supertecnologia, che connette le funzioni del nostro cervello attraverso microchips (o addirittura senza di essi, secondo le ultime tecnologie) a computers satellitari negli Stati Uniti o in Israele, rappresentano la più grave minaccia per l'umanità.

Gli ultimi supercomputers sono sufficientemente potenti da monitorare la popolazione di tutto il mondo. Cosa succederà quando la gente sarà tentata da falsi presupposti, a lasciarsi impiantare microchips nel corpo ? Un'esca sarà quella della carta d'identità microchip. Negli Stati Uniti è persino stata proposta segretamente una legislazione obbligatoria che criminalizza la rimozione della carta d'identità impiantata. Siamo pronti per la robotizzazione dell'umanità e la totale eliminazione della privacy, inclusa la libertà di pensiero ? Quanti di noi vorrebbero cedere la propria intera vita, inclusi i nostri pensieri più segreti, al Grande Fratello ? Già esiste una tecnologia per creare un totalitario Nuovo Ordine Mondiale. Nascosti sistemi neurologici di comunicazione sono posizionati in modo da annullare il pensiero indipendente e controllare l'attività sociale e politica negli egoistici interessi privati e militari.

Quando le nostre funzioni cerebrali saranno ormai connesse ai supercomputers, tramite impianti radio e microchips, sarà troppo tardi per protestare. Questa minaccia può essere sconfitta solo istruendo il pubblico usando la letteratura disponibile di biotelemetria e le informazioni scambiate ai congressi internazionali.

Uno dei motivi per i quali questa tecnologia è rimasta un segreto statale è l'esteso prestigio del “Diagnostic Statistical Manual IV”, prodotto dalla American Psychiatric Assoiation (AA) statunitense, e stampato in otto lingue. Psichiatri al servizio dei servizi segreti degli Stati Uniti hanno contribuito senza dubbio alla stesura e correzione di questo manuale. Questa “Bibbia” della psichiatria nasconde lo sviluppo segreto delle tecnologie di controllo mentale, etichettando alcuni dei loro effetti come sintomi di schizzofrenia paranoica.

Le vittime di controllo mentale sono così definite, automaticamente, come mentalmente malate dai medici che hanno appreso la lista dei “sintomi” DSM nella scuola medica. I medici non sono stati istruiti sul fatto che i pazienti potrebbero dire la verità quando raccontano di essere stati presi contro la loro volontà e usati come cavie per forme elettroniche, chimiche e batteriologiche di guerra psicologica.

Il tempo finirà per cambiare la direzione della medicina militare e assicurare il futuro della libertà umana.

Fonte: AltroGiornale
«È un grande giorno. Traiamo dalla sua vittoria e dallo spirito di unità che l'accompagna nuovi motivi di speranza e di fiducia per la causa della libertà, della pace, di un più sicuro e giusto ordine mondiale»

Il piano segreto dell'UE per le colture OGM

I leader europei stanno segretamente preparando un piano senza precedenti per diffondere le colture geneticamente modificate. Anche se ai popoli che essi governano gli Ogm proprio non piacciono.

Lo rivela l'Independent on Sunday, che si è procurato documenti inediti e riservati.

Essi rivelano, dice il quotidiano britannico, piani per "accelerare" l'introduzione di colture e di cibi geneticamente modificati e per affrontare la resistenza dell'opinione pubblica.

La documentazione dell'Independent mostra che i leader europei vogliono dare più voce ai rappresentanti delle organizzazioni agricole e alle industrie - presumibilmente includendo fra queste i giganti delle biotecnologie tipo Monsanto - per contrastare gli "interessi costituiti" degli ambientalisti. Proprio così.

Secondo l'Independent a questo piano sono state dedicate due riunioni indette dal presidente della Commissione europea Barroso e presiedute dal suo capo di gabinetto.

Ai capi di governo dei 27 Paesi dell'Unione Europea è stato chiesto di inviare un loro speciale rappresentante. L'Independent non rivela chi è andato per l'Italia.

Sarò lieta se qualcuno vorrà illuminarmi sugli "interessi costituiti" degli ambientalisti contro gli Ogm. Mi risultano invece chiari gli interessi delle multinazionali biotech: ti vendono i loro semi Ogm e tutto quanto il pacchetto dei loro prodotti chimici con cui trattarli.

Molte colture Ogm sono geneticamente modificate per resistere ad esempio ad un ben determinato erbicida.

Le colture Ogm, poi, non sono riseminabili: l'uomo per migliaia e migliaia di anni ha usato una parte del raccolto per seminare di nuovo. Con gli Ogm questo non è possibile. I contadini si trovano legati mani e piedi all'industria.

Soprattutto, Stati Uniti ed Unione Europea dichiarano sicure per la salute umana le colture Ogm sulla base degli studi effettuati dalle multinazionali proprietarie dei brevetti: che equivale a chiedere all'oste se il suo vino è buono.

Scritto da Maria F. Piva

dal sito
Pressante

Semi sterili in Albania: “Limagrain ha venduto semi certificati UE”

Dopo lo scandalo delle pannocchie di mais prive di chicchi, in Albania ci si interroga sulle cause nonchè sulle responsabilità dell'accaduto. Cadono le colpe ricadute sulle imprese serbe, mentre restano i dubbi sulla società francese esportatrice, la grande multinazionale Limagrain. Rinascita Balcanica ha interrogato la Limagrain su quanto sta accadendo in Albania e sulla posizione che intendono assumere in questo momento. "Non sappiamo al momento quale sia la causa precisa - dichiara un rappresentante della società - abbiamo inviato per questo dei nostri tecnici per esaminare le condizioni di coltivazione e i risultati del raccolto. (avatar)

Il mancato raccolto per gli agricoltori albanesi e il sospetto dell’esistenza di una qualche complicazione legata ai semi, ha spiazzato l’intera opinione pubblica e le stesse Istituzioni dell’Albania. Vi sono ancora delle indagini in corso e non si è riusciti ancora ad identificare ciò che ha reso le pannocchie di mais completamente vuote, nonostante le piante apparivano sane. I media albanesi hanno cercato la probabile causa nelle società serbe che hanno grandi quote nel mercato dell’esportazione del grano, spingendosi persino ad ipotizzare che si era di fronte ad una sorta di sabotaggio da parte della Serbia. Un’ipotesi del tutto scartata, considerando che il mercato di forniture delle sementi, a livello mondiale, appartiene ad una ristretta cerchia di multinazionali che, nella maggior parte dei casi, tratta semi di natura transgenica.

Sotto stretta osservazione vi è infatti la società francese esportatrice delle sementi, la Limagrain, che ha inviato una squadra di esperti per studiare l’anomalia ed individuare il motivo per cui delle piante di mais sane hanno prodotto pannocchie prive di chicchi. "Non vi è alcun sabotaggio da parte della Serbia. In realtà vi è stato un problema tecnico agrario nella fecondazione dei semi forniti all’Agro-blend albanese, in una quantità pari a 900 sacchi di 15 chili ciascuno", risponde un rappresentante della Limagrain alle domande di Rinascita Balcanica. "Non sappiamo al momento quale sia la causa precisa - aggiunge - abbiamo inviato per questo dei nostri tecnici per esaminare le condizioni di coltivazione e i risultati del raccolto . Il prodotto che abbiamo venduto all’Albania è lo stesso commercializzato in tutto il mondo, mentre possono essere cambiate le tecniche di coltivazione. Per tale motivo si suppone che il problema riguardi le modalità di cultura, che hanno interferito nei processi di impollinazione, considerando che si tratta di semi che hanno bisogno di cure e metodologie specifiche".
Specifica inoltre la Limagrain che, essendo una società che opera in tutto il mondo, "il caso albanese sembra essere un caso particolare, visto che negli anni scorsi non è stato riscontrato mai questo tipo di problemi in relazioni ad altre coltivazioni." Alla richiesta se il Governo albanese abbia fatto delle verifiche e delle analisi prima della commercializzazione dei semi, lo stesso rappresentante non sa rispondere con sicurezza e afferma che "la vendita dei semi è stato un contratto privato tra una delle branch addette alla commercializzazione della Limagrain e la società di distruzione albanese Agro-blend". Ad ogni modo, prima della segnalazione della controparte albanese, avvenuta secondo quanto dichiarato dalla Limagrain intorno al 26 agosto, non è stata individuata alcuna anomalia nel raccolto.

Eppure, già a partire dal 10 agosto erano stati costatati i primi problemi sul raccolto dei cosiddetti semi sterili, ma il Ministero dell'Agricoltura ha preferito tenere nascosto il problema. Infatti la Direzione Regionale dell'Agricoltura, dell'Alimentazione e della Difesa dei Consumatori del Comune di Diber, aveva informato, attraverso un fax, il Ministero che "l`Ente Statale dei Semi non aveva incluso nella lista dei semi registrati per essere commercializzati, la varietà di mais “Aliseo”, usato da vari agricoltori albanesi". "Dalle nostre verifiche, sulla base del Bolletino EFSH 2008, è stato evidenziato che il seme non è stato registrato per essere commercializzato", afferma il titolare della Direzione, Maksim Hajrullaj. Successivamente, il 22 agosto, la Direzione Regionale di Elbasan aveva informato il Ministero che "dopo il 10 agosto, e precisamente nel periodo in cui le piante si sviluppano, è stato costatato dagli agricoltori che le spighe erano vuote, sebbene in apparenza sembravano normali". Nonostante il Ministero fosse a conoscenza di quanto stava accadendo nei campi albanesi, le autorità hanno preferito aspettare, fino a quando il caso era diventato troppo grave e troppo grande per essere nascosto.
Il coinvolgimento del Gruppo Limagrain è stato così inevitabile, perché i contadini non avevano mai visto delle piante di mais dare delle pannocchie senza granelli: lo stupore è stato sopraffatto dalla paura, dinanzi ad un episodio così innaturale. Sebbene i primi sospetti siano caduti sulle condizioni climatiche e ambientali, dai successivi controlli degli esperti agronomi è stato costatato che "la mancata riuscita della fase di impollinazione è legata a problemi genetici", e non climatici o ambientali, lasciando sospettare che si tratti proprio di semi geneticamente modificati. Sospetti che tuttavia sono comprovati da dati effettivi, che dimostrano come il mercato delle sementi sia innanzitutto controllato da grandi multinazionali, e che queste facciano largo uso di tecniche di manipolazione genetica.

Secondo quanto riportato dal rapporto Concentrazione dell'industria globale delle sementi (Gruppo ETC), a partire dal 2005, infatti, circa dieci imprese controllano metà del mercato mondiale delle sementi, dopo che abbiamo assistito in questi ultimi trent’anni ad una progressiva e lenta concentrazione della commercializzazione delle risorse alimentari: se prima esistevano più di 7000 imprese che possedevano non oltre lo 0,5% dell'intero mercato mondiale, nel 2003 dieci società sono arrivate a possedere il 49% . Dupont/Pioneer, Syngenta, Groupe Limagrain, KWS AG, Land O' Lakes, Sakata, Bayer Crop, Science, Taikii, DLF Trifolium, Delta & Pine Land, ma tra tutte vi è ovviamente la Monsanto. Oltre ad essere un leader nelle sementi transgeniche con la detenzione dell’88% delle quote, la Monsanto è la più grande impresa nel settore della vendita di sementi commerciali, assorbendo anno dopo anno le altre concorrenti come Advanta Canola Seeds, Calgene, Agracetus, Holden, Monsoy, Agroceres, Asgrow, Dekalb Genetics, e la divisione della Cargill. Dopo le scalate e le manovre finanziarie, che hanno contribuito alla concentrazione del mercato, si è assistito alla progressiva legalizzazione dei brevetti ed alla privatizzazione delle sementi, prima rigorosamente controllate dal settore pubblico sia nelle fasi di produzione che di distribuzione, fino alla privatizzazione della "certificazione" che decidono che tipo di sementi dovranno essere presenti sul mercato.
Le grandi multinazionali sono così giunte ad impossessarsi del potere di certificazione nonché di brevetto sulle specie vegetali, che pian piano sono state soggette ad una bio-selezione artificiale nonché ad una riprogettazione genetica. Oggi si parla infatti di bio-contaminazione delle sementi con specie geneticamente modificate, che hanno ormai preso di fatti il sopravvento al punto che diventa ormai impossibile ottenere delle coltivazioni da semi dalla genetica intatta. Molti sono stati i casi in cui le sementi contadine, nelle mani delle comunità rurali, sono state distrutte o decimate da virus "intelligenti", oppure da cause legali che per "utilizzo indebito del brevetto", immettendo invece sul mercato semi protetti da marchi e diritti di proprietà.

Occorre a questo punto osservare che, sebbene il mercato delle sementi sia controllato da multinazionali, le Istituzioni e i Governi restano ferme ed impotenti dinanzi alla distruzione della biodiversità e delle economie rurali caratteristiche di ogni parte della Terra. Al momento, infatti, la commercializzazione e la produzione di semi avviene nella piena legalità delle direttive comunitarie e degli standard decisi dal Wto, autorizzando l’entrata sul mercato delle specie geneticamente modificate e proteggendo i diritti di proprietà intellettuale. Il sistema agro-alimentare resta così incatenato ad enormi strutture economiche, burocratiche e legislative forti ed inattaccabili, che nel tempo sono riuscite a mimetizzarsi sempre di più. Per anni abbiamo lottato, e lottiamo tutt’oggi, contro gli OGM e la manipolazione della biodiversità, ma spesso ogni battaglia viene sistematicamente anticipata da una nuova direttiva o una diversa certificazione, che si è ridotta ormai alla "informazione trasparente per il consumatore". Al contrario non vi è alcun diritto per i contadini, per le imprese e la stessa popolazione, che subisce danni incalcolabili. Nel caso particolare dell’Albania, qualora si dimostri che il raccolto "sterile" è dovuto ai semi, la Limagrain riuscirà senz’altro a dimostrare che non sono state attuate delle tecniche adeguate e richieste da quel particolare tipo di sementa, e comunque che la produzione e la vendita di quel tipo di semi è avvenuto nel pieno rispetto delle norme e delle direttive dell’Unione Europea.

Michele Altamura

dal sito
Etleboro

Semi suicidi in Albania

Giunge nel cuore dell'Europa Orientale il cancro dei semi definiti suicidi perchè producono un raccolto sterile, destinato ad essere improduttivo negli anni successivi. Frutto delle manipolazioni genetiche di multinazionali come Monsanto, DuPont e Dow Chemicals, i semi suicidi producono un solo raccolto, ossia danno vita a frutti sterili, dai quali non è possibile estrarre dei semi per ricominciare il ciclo vitale: i coltivatori in questo modo sono costretti a rivolgersi ogni volta al suo fornitore per ogni semina.
(avatar)

Gli agricoltori albanesi protestano contro i "semi suicidi" che non danno raccolto, ma solo una distesa di vegetazione e migliaia di pannocchie vuote, con gravi danni alle piccole aziende, dopo inutili spese sia per la semina che per preparazione del terreno. Nel mirino delle polemiche, la Agro-Blend, la società albanese concessionaria della distribuzione dei semi,e la società francese esportatrice. Da parte sua, il rappresentante della Agro-Blend, nonchè sindaco del comune di Vora, Fiqiri Ismali ha dichiarato due giorni fa che circa 10 tonnellate di semi di mais sono state importate dalla Francia, e a sua discolpa ha affermato che il mancato raccolto deriva da problemi durante le fasi dell'impollinazione a dalle condizioni atmosferiche, non avendo un'idea chiara del fenomeno.

"Da circa dieci giorni abbiamo constatato dei problemi con questo tipo di seme di mais, importato dalla Francia, in particolare da una delle più grandi società d'esportazione di semi in Europa - afferma Fiqiri Ismali - durante la produzione abbiamo notato un problema con l'impollinazione, che in questo caso non avviene. Si tratta però di un’azienda molto seria del settore, che ha venduto più di 200 tonnellate di semi di mais in Albania, su cui 10 tonnellate - vendute a Burrel, Peshkopia, Elbasan, Peqin e a Gramsh - hanno presentato dei problemi nella fase di impollinazione", afferma Ismaili. Dal canto loro, gli abitanti di Pajove, della provincia di Peqin, hanno dichiarato che denunceranno l'azienda e richiederanno un risarcimento per il danno subito e i vani investimenti, minacciando altre proteste di massa. Hanno inoltre chiesto la sospensione della concessione di esclusiva nella distribuzione della Agro-Blend, attribuita dalla Direzione dell'Agricoltura, dell'Alimentazione e dei Consumatori e dall'Ente Statale dei Semi.

Dopo la scandalo del seme del mais a Mat, Gramsh, e Peqin dove gli agricoltori hanno raccolto solo delle spighe di mais completamente vuote, si pronuncia finalmente il Ministero dell'Agricoltura. In una conferenza stampa, il ministro dell'Agricoltura Jemin Gjana ha dichiarato che il risarcimento degli agricoltori è solo un’eventualità, e si avrà solo dopo che le analisi proveranno che il colpevole per la produzione a rendimento zero sono i semi i mais. "In base ai risultati si deciderà sulle misure legali che si dovranno prendere nei confronti dell'azienda, nonché sul risarcimento delle famiglie degli agricoltori che sono stati danneggiati - ha detto il Ministro Jemin Gjana aggiungendo che - Secondo le nostre verifiche su circa 99 ettari coltivati, i comuni che hanno registrato una maggiore superficie coltivata sono rispettivamente Mat, Gramsh, ed infine Peqin e Pajova. Il fatto che tale fenomeno si è verificato in due regioni del Paese, dove vi sono le temperature più alte o più basse, dunque sono soggette a forti cambiamenti climatici, ci fa capire che la questione, in un modo o nell'altro, è legata sia al seme che ad altri fattori agronomici". Secondo il capo del dicastero dell'Agricoltura, l'azienda distributrice Agro-Blend, tra le compagnie principali del paese come dal 1993, non è responsabile della rovina del raccolto.
"Le autorità hanno svolto un efficace controllo presso l’azienda Agro-Blend evidenziando delle ottime condizioni", spiega inoltre il Ministro difendendo la Agro-blend. "Perché la Agro-Blend deve essere il capro espiatorio di questo scandalo? In quanto azienda distributrice, non ha prodotto i semi, che sono stati invece prodotti da un’altra impresa, che, come ho detto più volte, è di grande fama mondiale. E né Agro-Blend, né altri in Albania, poteva immaginare che i semi, dopo essere stati piantati e aver prodotto 3 raccolti, potesse dare dei frutti sterili", ha dichiarato il Ministro Gjana.

Giunge così nel cuore dell'Europa Orientale il cancro dei semi definiti suicidi perchè producono un raccolto sterile, destinato ad essere improduttivo negli anni successivi. Frutto delle manipolazioni genetiche di multinazionali come Monsanto, DuPont e Dow Chemicals, i semi suicidi producono un solo raccolto, ossia danno vita a frutti sterili, dai quali non è possibile estrarre dei semi per ricominciare il ciclo vitale: i coltivatori in questo modo sono costretti a rivolgersi ogni volta al suo fornitore per ogni semina. Una terribile invenzione che nasconde una catastrofica operazione commerciale per distruggere l'economia dei paesi, che diventano dipendenti da una società privata per la fornitura e la distribuzione dei semi. Sembrava tutto così lontano da noi, eppure i semi suicidi sono giunti in Albania, e hanno distrutto tonnellate di raccolto essenziale per la sopravvivenza di interi villaggi, totalmente dediti alla coltivazione agricola. Non si tratta di un Paese in via di sviluppo, ma di uno Stato che si appresta ad entrare nell'Unione Europea, una delle principali economie partner per l'Italia sia per l'interscambio che per gli investimenti. Nei suoi confronti è stato commesso un vero e proprio crimine, che rischia di compromettere l'intero ecosistema, tanto atroce quante più certificazioni ha alle spalle. Come spiegherà ora la società francese l'esportazione di semi che danno raccolto al mercato europeo, ma soprattutto cosa dirà la Commissione Europea che continua a finanziare la selezione delle specie agroalimentari e le quote di produzione.

dal sito
Etleboro

L'impatto di 5 giorni di guerra sul sistema energetico mondiale

L'oleodotto Baku-Tiblisi-Ceyhan e il progetto
concorrente che coinvolge la Russia.

Il breve conflitto armato nel Sud Ossezia avrà serie e durevoli ripercussioni mondiali. La crisi ha infatti influito in modo particolare sulle infrastrutture del settore energetico. Al momento è difficile dire se si verificheranno cambiamenti sostanziali nel panorama energetico delle aree del Caspio e del Medio Oriente, ma il tipo di reazioni immediate, registrate tra gli esportatori e nei Paesi di transito, dimostrano che il fattore militare è destinato a giocare un notevole ruolo nella valutazione sia dei singoli progetti energetici sia del potenziale di queste regioni, nell’ambito della politica energetica globale.

Inoltre è chiaro che il fulcro del conflitto nel Sud Ossezia non si limita a inceppare le direttrici utilizzate per trasportare petrolio e gas dall’area del Caspio. La situazione dovrebbe essere analizzata partendo da una prospettiva più allargata: la Russia si è risolutamente fatta avanti per riguadagnare le proprie posizioni nella regione del Caspio e il controllo sulle strade lungo le quali viaggia l’energia rappresenta uno degli aspetti della questione.

Le ostilità nel Sud Ossezia hanno provocato una nuova guerra di informazioni tra la Russia e gli Usa; guerra che è incentrata soprattutto sul controllo del petrolio e del gas che escono dall’area del Caspio. Le espressioni di scetticismo, da parte russa, nei confronti di parecchi progetti riguardanti l’energia – primo fra tutti il condotto petrolifero Baku-Tibilis-Ceyhan costruito grazie al sostegno finanziario e politico degli Usa – spesso sono recepiti dal governo americano come dei tentativi deliberatamente volti a screditarlo.

Di conseguenza, Washington reagisce male a qualsiasi critica in merito ai collegamenti Trans Caucasici originariamente progettati per tagliare fuori la Russia. “Abbiamo importanti interessi strategici in gioco in Georgia, e in particolare ci preme che continui regolarmente il flusso di petrolio attraverso il condotto Baku-Tibilisi-Ceyhan che di recente ha subito un attentato dinamitardo da parte della Russia” ha dichiarato il candidato alle presidenziali sen. John McCain. E ha chiesto che gli Usa, insieme ai governi di Baku e di Ankara, collaborino per la sicurezza di questo importante collegamento petrolifero: “Gli Usa dovrebbero lavorare con l’Azerbaijan, con la Turchia e con altri paesi amici interessati al condotto petrolifero, per stendere un piano che assicuri in modo efficace la salvaguardia del condotto Baku-Tibilisi-Ceyhan”.

Adesso il clima politico nel quale gli Usa fanno appello ai propri alleati tradizionali ed a quelli acquisiti di recente è diverso da quello precedente la guerra nel Sud Ossezia. Numerosi fattori nuovi stanno portando a nuovi equilibri di forze nella regione del Caspio.

Il fattore Turco

Secondo il solito stile americano, il sen. McCain sta gettando tutta la colpa sulla parte sbagliata. In effetti il condotto petrolifero Baku-Tibilisi-Ceyhan è stato danneggiato di recente, ma non da una bomba russa. In realtà è stato bloccato da un attacco terroristico lanciato dai Kurdi in risposta all’incursione armata Turca nella parte nord dell’Iraq.

La chiusura del condotto Baku-Tibilisi-Ceyhan costa alla Turchia 300 mila dollari al giorno. I proventi del passaggio del dotto, dall’avvio del flusso petrolifero, nel maggio 2006, hanno reso 2,6 miliardi di dollari, ma in seguito all’attentato terroristico Kurdo, il petrolio ora deve essere preso a fine dotto, dalla riserva di Ceyhan, che in questo modo è stata in larga parte svuotata.

I Turchi sono anche preoccupati per le reazioni degli esportatori dell’Azerbaijan e del Kazakistan. Questi infatti hanno chiesto immediatamente alla Transneft russa un condotto aggiuntivo per mandare il loro petrolio attraverso il territorio russo sino al porto di Novorossiysk.

Anche la breve interruzione dei proventi del passaggio del condotto è stato un brutto colpo per Ankara che ha valutato gli incassi del Baku-Tibilisi-Ceyhan una parziale compensazione per il supporto dato agli Usa nell’operazione “Tempesta nel deserto” del 1991. Sino al 2003, anno dell’invasione americana, le sanzioni imposte all’Iraq dopo l’operazione “Tempesta nel Deserto”, sono costate alla Turchia 80 miliardi di dollari per la perdita dei proventi del condotto petrolifero Kirkuk-Ceyhan e per il blocco di ogni commercio con l’Iraq.

Perché questo non si ripeta, la Turchia ha avuto un ruolo molto attivo nella pacificazione in Georgia. Il primo ministro Turco, Recep Erdogan, si è recato in visita a Mosca per incontrare il presidente D. Medvedev ed il primo ministro Putin. Erdogan ha espresso il proprio supporto alle azioni intraprese dalla Russia. La Turchia è fortemente interessata a che nel Caucaso si instauri un sistema stabile perché è proprio attraverso quest’area che passa la maggior quantità di petrolio e di gas. Erdogan ha detto al presidente Medvedev che lo scopo della sua visita era di dimostrare alla Russia la solidarietà della Turchia.

Ankara a sua volta si trova in una situazione difficile ora che l’Occidente ha dimostrato con quanta facilità può ignorare gli interessi della Turchia. Avendo occupato l’Iraq, gli Usa hanno permesso che al nord si creasse, di fatto, uno stato Kurdo indipendente che è diventato la patria del separatismo Kurdo. L’Europa continua a negare l’ammissione della Turchia nell’Unione Europea. Infine i recenti avvenimenti in Pakistan, dove l’Occidente e in particolare gli Usa hanno abbandonato il loro alleato di sempre Gen. Pervez Musharraf, hanno fatto si che la Turchia mettesse in discussione una politica esclusivamente filo occidentale.

La Turchia deve quindi cercare un quadro di riferimento alternativo e pensare alla propria sicurezza e all’architettura della regione tra le cui funzioni vi è la salvaguardia delle vie attraverso le quali passano petrolio e gas. Questo è il motivo che ha portato la Turchia a sostenere la Russia nella sua missione di pace nel Sud Ossezia, e non solo a livello verbale, le navi da guerra americane dirette in Georgia non possono passare nelle acque turche finchè non si sarà conclusa la fase cruenta del conflitto.

L’ira di Ankara, sorta dal fatto che la politica Usa tende a destabilizzare la regione, non costituisce una valida ragione per presumere che la Turchia stia per fare un passo decisivo allontanandosi dalla Nato e dall’Occidente. Nondimeno, dal punto di vista degli interessi turchi, i piani di Washington per la suddivisione dell’Iraq tendono ad acuire il separatismo Kurdo. Ovviamente l’Iraq non è il solo Paese a risentire l’effetto della presenza della popolazione curda in quanto i curdi vivono sparsi in tutto il territorio che dal Caucaso arriva sino al Medio Oriente e la Turchia inevitabilmente rappresenta il loro obiettivo prioritario.

Il fattore Iraniano

La preparazione per l’offensiva della Georgia contro l’Ossezia del Sud e in parallelo l’arrivo della marina da guerra americana nel golfo persico, sono stati considerati da molti analisti (specialmente a Teheran) come un preludio all’attacco Usa contro l’Iran. In base all’attuale situazione la devastazione delle infrastrutture militari della Georgia da parte dell’esercito Russo fa della Georgia una base di partenza molto meno probabile per un’operazione diretta all’Iran e quindi questo riduce la minaccia di un conflitto armato Usa-Iran. Per di più l’Iran ha colto l’occasione, aperta dai piani di sviluppo per il Caucaso, per rafforzare la propria posizione nell’ambito del mercato energetico europeo.

I combattimenti nel Sud Ossezia stavano procedendo quando il dr. Hojatollah Ganimifard, direttore delegato agli investimenti della National Iranian Oil Company, ha detto che il segmento georgiano del condotto petrolifero Baku-Tibilisi-Ceyhan non era meno vulnerabile del tratto turco e che il blocco della sua operatività serviva per rivedere e sistemare la sicurezza dell’intero progetto e del suo contesto. Secondo Ganimifard, il condotto iraniano per l’export, Neka-Jask, dovrebbe servire come via alternativa al condotto BTC (Baku-Tibilisi-Ceyhan). Il ministro iraniano del petrolio Hossein Nogrekar-Shirazi ha annunciato che è in corso uno studio di fattibilità per questo progetto. Di recente la Russia e il Kazakhstan hanno fatto capire di essere pronti a collaborare al progetto.

L’Azerbaijan, che ha avuto problemi a spedire il proprio petrolio in Occidente, si è rivolto all’Iran per trovare nuove strade percorribili. Il giornale “Iran News” il 26 agosto scorso ha riportato la notizia del primo passaggio di una partita di petrolio proveniente dall’Azerbaijan.

Inoltre l’Iran sta aumentando la propria pressione sull’Europa nell’ambito della formula del “supporto politico per l’energia”. A giudicare dall’intervista rilasciata dal capo della “Nabucco Gas pipeline international”, Reinhard Mitschek, la grande fame di gas offre all’Iran l’opportunità di farsi ascoltare in Europa. Secondo Mitschek, studi di mercato dimostrano che gli esportatori potenziali necessitano più del 100% della capacità della Nabucco (sino a 31 miliardi di metri cubi di gas naturali l’anno). L’Europa è interessata ad acquistare il gas dall’Azerbaijan, dal Turkmenistan, dall’Iraq e dall’Iran. Dato che l’Azerbaijan e il Turkmenistan non hanno riserve sufficienti per rifornire un grande gasdotto, l’Iran rimane l’unica potenziale risorsa anche per i massicci investimenti che sono stati erogati da questo paese per la produzione di gas.

Il fattore Israele

Gli interessi israeliani toccati in vario modo dal conflitto nel Sud Ossezia, sono molteplici e contraddittori. Da un lato Israele ha inviato in Georgia istruttori e armamenti. Dall’altro Israele non vuole assolutamente rovinare le proprie relazioni con la Russia e ciò è in larga parte dovuto al desiderio di assicurarsi la propria energia. Situato nell’area che è la principale produttrice di petrolio del mondo, Israele non ha riserve petrolifere proprie e deve importare la benzina. Dato che Israele non ha la possibilità di importare petrolio dai paesi Arabi suoi vicini, questo le viene inviato da fornitori che sono al di fuori del Medio Oriente. Attualmente l’80% dei 300.000 barili al giorno di petrolio di cui Israele ha bisogno vengono forniti dalla Russia.

Per diminuire la propria dipendenza dalla Russia, Israele sta cercando di avere petrolio dal Caucaso e Gas dal Turkmenistan attraverso il terminal di Ceyhan. Sono in corso intense trattative tra Israele, Turchia, Georgia, Turkmenistan e Azerbaijan per la costruzione di un nuovo condotto in Turchia per trasportare il petrolio e il gas sino al Mar Rosso, al terminal di Ashkelon e Eilat. Il petrolio potrebbe essere spedito dai terminal sino al Medio Oriente attraverso l’Oceano Indiano.

La capacità di questo corridoio è comunque destinata ad essere limitata per la difficoltà che navi cisterna più grandi incontrerebbero nell’attraversamento dei canali del Bosforo e di Suez. Tuttavia, collegando il BTC con il condotto Ashkelon-Eilat si potrebbero aprire nuove opportunità per giungere ad una rapida crescita del mercato energetico asiatico. Il progetto è abbastanza realistico e non dovrebbe essere eccessivamente costoso. L’Azerbaijan e la Turchia si sono detti interessati, ma l’ostacolo chiave rimane la sicurezza del condotto BTC.

Quanto detto spiega le contraddizioni della posizione israeliana in merito alla situazione della Georgia. E le minacce di Tel Aviv nei confronti dell’Iran non aiutano Israele a collegarsi al nuovo condotto petrolifero diretto all’Asia, dato che lo stretto di Hormuz verrebbe tagliato fuori immediatamente in caso di conflitto con l’Iran e il segmento del dotto subirebbe un blocco. Di conseguenza ora Israele ha davanti un dilemma: seguire il realistico progetto per un condotto che unisca quello del BTC al tratto Eilat-Asia o confrontarsi con la Russia e l’Iran nell’interesse di Washington e ponendo a rischio la sicurezza energetica di Israele.

Il fattore russo

Il giornale “Utro.ru” il 27 agosto ha scritto che la decisione della Russia di riconoscere il Sud Ossezia e Abkhazia dimostra con assoluta chiarezza l’ingresso del paese in un grande gioco geopolitico il cui perno è il nuovo ruolo e la nuova posizione della Russia nell’attuale contesto mondiale.

Poiché è andata a proteggere i propri cittadini nel Sud Ossezia, la Russia si è anche imposta quale unico corridoio stabile e sicuro per collegare l’Europa, l’Asia centrale e la regione del Caspio.

Quando il condotto petrolifero Baku-Tibilisi-Erzerum ha smesso di erogare petrolio in seguito al blocco del BTC e del tratto Baku-Supsa, la Georgia, in quanto paese di transito, si è attirata un altro round di critiche da parte della comunità degli esperti. Il rapporto “La Turchia e i problemi con il BTC” presentato dalla Fondazione Jamestown il 13 agosto, dice “…..le conseguenze a lungo termine della crisi pongono in netto rilievo la presunzione dell’Occidente nell’espediente di usare il territorio della Georgia per progetti relativi al petrolio e al gas naturale senza tenere in considerazione il punto di vista di Mosca”.

All’Europa non piace vedere che Mosca ha di nuovo il controllo sul transito del petrolio e del gas nella regione del Caspio. Le altre possibilità in merito sono un confronto o un nuovo sistema di relazioni con la Russia. L’Occidente sta minacciando Mosca con lo spettro di “una nuova guerra fredda”, ma non ha alcuna intenzione di ridurre il commercio con la Russia e, di conseguenza, la cooperazione in campo energetico. Il cancelliere tedesco A. Merkel ha detto che il conflitto in Georgia non influisce sul progetto del condotto petrolifero Nord Stream (Corrente del Nord) la cui strategica importanza per l’Europa ha ribadito durante la sua visita in Svezia il 26 agosto. I media europei hanno espresso riserve in merito al potenziale europeo in un confronto con la Russia sul problema energetico. “Le Monde”, ad esempio, il 27 agosto ha scritto: “Alcuni esperti criticano le strategie dell’Europa definendole troppo aggressive e mettono in guardia contro nuovi errori. Bisogna capire che la Russia è una minaccia energetica e che circa l’intera quantità del gas fornito all’Europa nei prossimi 30 anni sarà o russo o iraniano”.

Titolo originale: "Impact of Five-Day War on Global Energy"
DEL PROF. IGOR TOMBERG - Fonte
Global Research
Tratto dal sito ComeDonChisciotte

Gli UFO di Mussolini e di Hitler

Il ruolo della Russia nello scenario internazionale

dal blog Zret

Non amo occuparmi di attualità, ma mi pare doveroso precisare alcune mie opinioni in merito al recente conflitto tra la Georgia, sostenuta dall'asse Stati Uniti-Israele, e l'Ossezia del Sud, appoggiata dalla Russia di Putin-Medvedev. Mi auguro comunque che queste parole siano apotropaiche. Non intendo persuadere quei lettori che credono ciecamente ancora alle false contrapposizioni tra superpotenze e che tendono a schierarsi con uno dei due contendenti. Chi, però, seguirà gli eventi forse destinati ad accadere, non solo comprenderà che la guerra citata è solo uno dei tanti stratagemmi adoperati dal governo occulto per scatenare un conflitto su scala globale, ma anche sarà in grado di discernere i siti di informazione veramente libera dai numerosissimi portali infiltrati.

Non intendo tessere l'elogio degli Stati Uniti, mentre altri magnificano la Russia, ma evidenziare come siano gli Oscurati a controllare tutti i principali paesi dello scacchiere internazionale. Bisogna capire che la gravissima crisi in cui versano gli Stati Uniti non è la conseguenza (non solo) di un modello economico dissennato, ma la fase di un progetto risalente a secoli addietro, un progetto pianificato ed attuato con mefistofelica astuzia e scientifica precisione. La sinarchia, che non nutre alcun sentimento patriottico né apprezza i valori nazionali, ha deciso di affossare gli U.S.A. e di portare in auge la Federazione russa che in futuro sarà lo stato più ricco e potente del pianeta, insieme con la Cina. Non basta, però, distruggere l'economia e la società statunitensi: occorre, infatti, fomentare in tutto il mondo un odio incoercibile, furioso contro Stati Uniti ed Israele, protagonisti di genocidi, di episodi di sfruttamento, di carneficine e di brutali aggressioni.

Gli esecutivi delle varie nazioni sono esecrandi, ma illudersi che il governo russo sia migliore di quello statunitense è un'ingenuità.

Non so se Medvedev e Bush siano al corrente di essere manipolati affinché si azzuffino come due galli da combattimento: lo scommettitore sa quale dei due galli vincerà, perché il combattimento è truccato. Credo che Bush, nella sua infinita stolidità, pensi di agire per gli Stati Uniti e non per il governo segreto, mentre Medvev sembra uomo assai più scaltro, allevato ed indottrinato per svolgere un preciso compito. Comunque sia, i popoli ignorano che chi agisce dietro le quinte manovra i vari burattini della scena internazionale. In tale ottica, poco conta anche il petrolio (alcuni oleodotti passano per la Georgia, sottraendo così alla Russia il controllo dell'oro nero centro-asiatico): infatti l'apparato militare ed industriale da decenni impiega altre forme di energia e potrebbe rinunciare ai combustibili fossili oggi stesso, se gli idrocarburi non fossero uno strumento per dominare l'economia e soggiogare le popolazioni.

Quel che importa veramente ai signori della guerra è determinare una situazione indescrivibile di caos, conflagrazioni belliche, atti efferati, epidemie, carestie, disastri innaturali etc. Terminato questo periodo di immani tribolazioni, come Lucifero nell'incanto del mattino, splenderà glorioso e magnifico l'astro del Salvatore. Egli offrirà ad un'umanità (ai sopravvissuti del genere umano) prostrata, immiserita e disperata, la risoluzione per ogni problema: energia non inquinante per tutti, cibo in abbondanza, sicurezza e pace. Naturalmente i suoi "miracoli" saranno trucchi da baraccone ed i suoi doni non saranno disinteressati. L'energia implicherà che ogni uomo diventi un terminale alimentato e controllato da un megacomputer centrale; gli alimenti saranno geneticamente modificati; la sicurezza e la pace saranno sinonimi di rinuncia ad ogni residua forma di libertà. Un superstato totalitario diverrà un invadente ed onnipresente Briareo dalle cento braccia, diventerà un mostruoso Argo dai cento occhi (gli occhi delle telecamere-spia). Infine il superstato pretenderà l’atto finale di sottomissione, come in 1984.

Tutto ciò potrebbe accadere per mezzo di Gog e Magog, ossia i popoli che nella Bibbia, nel Corano ed in altre tradizioni posteriori, raffigurano le nazioni orientali (Russia, Cina...).

Chiarito ciò, è meglio diffidare di chi decanta le inesistenti virtù di Putin e Medvedev, dipinti come due statisti buoni, solleciti del bene collettivo, disinteressati, amanti della pace, fautori della democrazia. Chi li dipinge così è un... ; chi sostiene che, tutto sommato, la Russia è la nazione su cui fare assegnamento per un futuro di libertà e di giustizia, è uno sprovveduto. Non esistono i buoni ed i cattivi, ma solo i cattivi ed i cattivi mascherati da buoni, come durante il Secondo conflitto mondiale, quando sia il Tripartito (Italia, Germania, Giappone), i “cattivi”, sia gli Alleati, i “buoni” erano finanziati dalla stessa élite di guerrafondai Ecco spiegato dunque perché l’orso russo non è un mansueto agnellino.

La Russia è all'avanguardia nelle armi elettromagnetiche e psicotroniche; usa le scie chimiche per manipolare il clima, per avvelenare e condizionare la popolazione, esattamente come gli stati della N.A.T.O.; impiega sofisticati e diabolici sistemi di sorveglianza (anche insetti-spia); si avvale della psicopolizia; reprime in modo feroce dissidenti ed etnie che rivendicano diritti civili; ha adottato un selvaggio modello economico liberista; non rispetta l'ambiente; ha collaborato e coopera con gli Stati Uniti in sperimentazioni di dispositivi elettrodinamici (Caronia)...

Intendiamoci: gli U.S.A. sembrano avviati a diventare il Quarto Reich, ma non sarà la Russia a salvarci dalla dittatura planetaria.

A questo punto, la prossima volta in cui leggerete gli articoli di colui, sappiate che è un...

Ognuno poi la pensi come vuole: chi vivrà vedrà. Si può solo consigliare di allacciare molto bene le cinture, perché stiamo forse salendo per una folle corsa sulle montagne... russe.

Stavo cercando Dio...

Stavo cercando Dio ma mi sono fermato un momento, perché la mente continua ad inquinare la fede, a confondere ogni labile convinzione costruita. Un’amara constatazione che si consolida maggiormente quando poi consideri che analogamente l'uomo, con il suo pensiero ed il suo agire, ha spesso condizionato l’intera umanità. Da questo punto di vista sì che sono d’accordo con la ricorrente affermazione “noi stessi siamo creatori”… ma dubito che si tratti di una facoltà divina.

Gesù è l’esempio vivente di come una singola persona sia stata in grado di influenzare intere popolazioni, passando ai posteri come colui che ha tentato di indicare all'umanità il come rimanere in sintonia con la grande opera di Dio e quindi “sperare” nella salvezza dell’anima. Salvezza che può benissimo essere rappresentata dal semplice fatto che la sua memoria è rimasta per sempre radicata sulla Terra, per le future discendenze. La nostra specie va avanti evolvendosi ed è innegabile che questo avviene anche grazie a ciò che di positivo abbiamo nel tempo creato: sinceramente, non vi basterebbe forse sapere che questa potrebbe essere la vostra resurrezione? Ma noi andiamo cercando la salvezza altrove perchè siamo certi che si tratti di ben altra cosa, convinti che il nostro premio non può limitarsi solo a questo! E poi, perchè si dovrebbe operare una intera vita per tentare di radicare un’idea talmente lontana dalla visione moderna della vita.
La nostra è da sempre un’esistenza fatta di sofferenze, di nazioni che continuano ad adoperarsi in guerre sempre più cruente, di gente ridotta alla miseria e bambini che muoiono per banali malattie, di popoli sottomessi e schiavizzati per meri scopi economici; di famiglie incitate a spendere più delle loro capacità e prigioniere del denaro e dei loro debiti. Uomini offuscati, pieni di pensieri negativi, pessimistici e catastrofici. Pensieri che si creano di continuo e che si moltiplicano all’infinito… altro che Karma.

Credo sì alle energie che si muovono e governano i diversi piani dimensionali ma ho l’impressione che quest'ultimi siano esclusivamente abitati da entità che nulla hanno a che vedere con l’uomo e con il suo essere principale attore di una esistenza su una Terra bella, piena di colori e di svariate forme di vita... per lo più pienamente visibili. Mi sento di poter affermare questo dopo la lettura di alcuni versi concordanti nel punto che "nè Dio, nè suo Figlio si mostreranno direttamente a noi. E mai ci sarà il ritorno di un nuovo Messia." I contorni e gli ambienti ove si predica che egli sta per tornare, ma non solo questo,
spesso appare ambiguo, suscita non pochi sospetti e qualche volta affonda radici in terreni occulti ed esoterici. Non siamo forse stati messi in guardia dall’Anticristo e da chiunque si mostri a noi anche sotto forma di Luce ?

Sappiamo tutti quanto queste energie siano potenti; c'è chi ne fa una ragione di vita ma sono enormenente di più le persone che si cimentano ad attrarle inconsapevolmente. E se da una parte dilagano vecchie e nuove sette e religioni, dall’altra riprendono vigore profezie e castronerie di ogni genere, alcune dimenticate, alcune mai sentite prima, altre ancora diventano oggetto di nuove interpretazioni che, incredibilmente, si associano perfettamente ad ogni nefandezza commessa dall'uomo. Altre
ttanto facilmente dilagano capi di stato, papi e politici posseduti, che incarnano satana o che mutano d'aspetto trasformandosi in spregevoli esseri alieni.

Il risveglio deve sì avvenire ma ammettete che non può che iniziare smettendo di dare forza a tali energie; è necessario che ognuno di noi si adoperi a sviluppare pensieri positivi, cercando di riscoprire l’unica vera ragione della nostra presenza sulla Terra. Certo, non siamo più ciò che avremmo dovuto essere ma abbiamo ancora degli esempi che possono farci ricordare cosa sia la genuinità dell'anima, riscontrabile nei nostri bambini; cosa sia la naturale libertà di cui godono gli animali, la bellezza rigogliosa della natura, la beatitudine della gente umile.

Discorso a parte meritano "i potenti della Terra" che, come realmente credo, hanno sempre agito nell’ombra guidati esclusivamente da interessi economici, dalla bramosia di potere e di controllo di tutto e tutti; essi hanno buoni motivi per dire che domineranno presto l’intera umanità, dato che la loro maggiore forza siamo proprio noi, popolo bue, inetto e succube.

Discorso a parte meritano i veri alieni, o più propriamente gli UFO. Ho veramente grandi difficoltà a capire come mai tanta gente non arrivi ancora ad intuire che, le loro tecnologie, sono state acquisite da anni da chi di dovere. E queste stesse tecnologie, così come lo stesso fenomeno UFO, sono oggi il mezzo più semplice per incutere moderne paure. Presto, come già da molte parti si discute, potrebbe verificarsi una invasione aliena in grande stile, per forzare l'instaurazione di nuovi governi globali con poteri più ampi, o per giustificare lo sviluppo di irrinunciabili piani spaziali - che ovviamente avranno ben altri scopi. Riguardo alla riorganizzazione del sistema Terra, sempre più popolato, con troppe bocche da sfamare e fonti primarie sempre meno disponibili, ci sta già pensando altro!!!
Insomma, scopi decisamente più biechi di quelli che siamo abituati a vedere.
Gli alieni esistono, non dobbiamo avere la stupida presunzione di essere gli unici esseri nell’intero cosmo, ma dubito che si essi si facciano realmente vedere senza averne un pressante motivo. La cosa che ci deve consolare è che non hanno intenzioni belliche, perchè se così fosse lo avrebbero già fatto... ma che qualcuno arrivi addiruttura a predicare che verranno a salvarci in nime di Dio, la ritengo un'ipotesi veramente poco credibile.
E’ anche molto probabilmente che siano tra di noi, in maniera che a noi può risultare inconcepibile… sfruttando la smaterializzazione o perchè anch'essi entità eteree.

E discorso a parte meritano anche i cicli, gli eventi astronomici ed il cosmo che, nella sua pressocchè immutevole presenza, trova fortunatamente puntuali riscontri scientifici. Se così non fosse, col cavolo che potremmo mandare in giro satelliti. In questi tempi si parla con frequenza e preoccupazione di strani e repentini cambiamenti su alcuni pianeti del sistema solare, Terra inclusa; una o due persone si azzardano a collegare tali fenomeni all’influenza che starebbe esercitando un pianeta misterioso che, dopo un lunghissimo periodo, torna a farsi vivo all’interno del nostro sistema solare. Questo, per conoscenze tramandate storicamente da antichi popoli, si dice che sia portatore di grandi distruzioni. Altri preferiscono dire di purificazione. Altri ancora di rinascita. Davanti alla chiara e ferma negazione da parte di tutti gli scienziati, nel frattempo, chi può, si è già prodigato a costruire basi sotterranee, banche di sementi e di dna per garantirsi la
sopravvivenza. Ma da dove deriva la convinzione che queste non potranno essere distrutte, non si sa!

I nostri antenati ci hanno in qualche modo tramandato una possibile verità e se questa verrà confermata, certamente dovremmo riscrivere buona parte della nostra storia perchè finalmente sapremo cosa ha segnato il passaggio di determinate ere e cosa ha influenzato interi culti e religioni. Presto sì che il velo cadrà!

Ma se vogliamo continuare ad essere obiettivi, se è vero che di era in era la bontà di Dio ha pur sempre consentito il perpetuarsi della vita, nulla ci vieta di pensare che anche questa volta potrà accadere lo stesso. Mai come adesso la terra è stata così densamente popolata e questo depone certamente a favore della salvezza dell’umanità, essendo innegabile una maggiore possibilità che almeno un gruppo di uomini e donne possa sopravvivere. Spero soltanto che ne rimangano alcuni dotti e di buona fede, pronti a testimoniare e tramandare alle future generazioni la pura e semplice verità su ciò che si diceva di essere stato e su ciò che poi realmente fu.

Nando

I Mandei

I Mandei (o Cristiani di San Giovanni) sono gli appartenenti all'unica comunità religiosa di origine gnostica tuttora esistente. Tracce della loro esistenza si trovano in documenti risalenti al III secolo. Oggi si stima che i Mandei siano circa 60.000. Essi vivono principalmente in Iraq ed in Iran meridionale. Circa 20.000 di loro, invece, vivono in Europa occidentale, Australia, Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda, mentre alcune migliaia vivono come profughi in Siria ed in Giordania. La loro lingua è un dialetto aramaico, simile all'aramaico del Talmud babilonese. Esiste anche una forma moderna di Mandeo, che è parlata solo dai Mandei della provincia del Khusistan in Iran.
Alcuni studiosi suppongono che i Mandei derivino da una setta di origine medioorientale, i Nazorei che durante le repressioni del I secolo, dopo la distruzione di Gerusalemme, scappò verso la città siriana di Harran. Qui si scontrò con i primi cristiani e dovette lasciare la regione per rifugiarsi nella Babilonia meridionale. Altri studiosi, invece, pensano che i Mandei siano originari della Mesopotamia, la fertile regione sita tra i fiumi Tigri ed Eufrate. Altri ancora arrivano a supporre che la setta fu fondata da Giovanni Battista o, quantomeno, dagli Esseni. Questo dubbio sulle loro origini divide gli studiosi sulla loro collocazione, infatti alcuni pensano che il Mandeismo sia una eresia cristiana dei primi secoli, altri pensano che sia una gnosi precristiana, ed un terzo partito è convinto che il loro sistema si fondi su un sincretismo tra elementi cristiani, giudei e manichei.

È storicamente accertato, invece, che, con l'arrivo degli arabi in Mesopotamia nel 636, ai Mandei fu inizialmente riconosciuta una certa autonomia, in quanto identificati con i misteriosi Sabei, citati dal Corano; ma poi, poiché per la maggioranza dei musulmani i Mandei non fanno parte delle "religioni del libro" (ebrei, cristiani, musulmani), essi non furono più tutelati e per poter sopravvivere, dovettero emigrare nella regione paludosa del Marsh, dove sono sopravvissuti fino ad oggi.

L'ascesa al potere di Saddam Hussein nel 1979 inaugurò un nuovo periodo di soprusi verso i Mandei, che culminò dopo la Prima Guerra del Golfo. Tra il 1991 ed il 1993 il regime baathista iracheno soffocò nel sangue le ribellioni delle popolazioni sciite dell'Iraq meridionale. Con l'occasione il dittatore colpì anche la comunità mandea, disperdendola e distruggendone tutti i luoghi di culto.

Il Mandeismo è una religione monoteista. Il suo è un sistema basato sostanzialmente sul dualismo gnostico: la contrapposizione tra un dio supremo del Mondo del Bene e della Luce (Haiyê Qadmayê), circondato da angeli (Uthrê), dei quali il più importante è Manda d-Haiyê (Gnosi di Vita), e il mondo delle Male e delle tenebre, abitato da demoni, il cui capo è Ruha, lo spirito malvagio.
L'uomo vive nel mondo delle tenebre, che però abbandona nel momento della morte. Dopo la morte, ogni anima passa attraverso degli stadi intermedi fino ad arrivare al regno della luce. Seconda la tradizione mandea, arriverà un messaggero che traghetterà le anime dal mondo dell'oscurità al regno della luce e questo sarà il segnale per la fine del mondo delle tenebre. Al termine esisterà solo il regno della luce e il tempo della sofferenza si sarà esaurito.

I Mandei hanno per esempio in comune con l'ebraismo le figure di Adamo ed Eva, ma per loro Eva non nacque da una costola di Adamo, bensì fu un regalo del dio del regno della Luce per Adamo. Similmente ai cristiani, i Mandei celebrano la domenica, ma soprattutto il battesimo (Masbütä). Inoltre, come in quasi tutte le sette gnostiche, separano il Gesù terreno (Ishu Mshiha), considerato un impostore e smascherato dall'angelo Anosh Uthrà, dal Cristo spirituale, il Manda d-Haiyê, battezzato la prima volta da Iuhana Masbana (San Giovanni Battista) nel Giordano.

I testi sacri dei Mandei sono il "Tesoro" (Ginza Iamina) o "Grande Libro", "Il libro di Giovanni Battista" (Drashia d-Yahia) e il "libro canonico delle preghiere". Il "Ginza Iamina" è stato tradotto nel 1925 dallo studioso di religioni tedesco Mark Lidzbarski. Le loro cerimonie più importanti sono il funerale, la festa dei morti e il battesimo. Non esiste alcuna norma che proibisca ai credenti di convertirsi ad un'altra religione o che impedisca o imponga a credenti di altre religioni la conversione al Mandeismo. Un Mandeo, però, perde l'appartenenza alla propria comunità religiosa attraverso il matrimonio. Altri importanti pilastri della religione mandea sono la preghiera, il digiuno e il prendersi cura degli altri.

Per i Mandei, Giovanni Battista fu l'ultimo dei profeti e come tale battezzò il Cristo spirituale, pertanto la cerimonia del battesimo si ispira ai battesimi da lui celebrati. Ogni Mandeo viene battezzato più volte, ma l'ottimo sarebbe ricevere il battesimo ogni domenica poiché, secondo la concezione mandea, durante la cerimonia del Masbütä ci si avvicina al regno della luce sempre di più. Grazie alla tripla immersione rituale, il battezzato viene purificato dai peccati commessi ed entra in contatto col mondo della luce permettendo la guarigione dalle malattie e la cacciata dei demoni.
Il battesimo mandeo viene celebrato presso acque correnti, sempre chiamate Giordano (Yardna). Il candidato, vestito con un abito bianco formato da sette pezzi viene guidato in acqua dal sacerdote ed immerso per tre volte. Durante il rito, la vita si ferma per un istante e, dopo il battesimo, riprende a scorrere con nuovo vigore.

Gli insegnamenti esoterici di Gesù

Il tema degli "insegnamenti segreti" percorre una parte importante della tradizione dell'esoterismo e dell'occultismo. Entrambi i termini - con qualche prodromo settecentesco - hanno cominciato a essere utilizzati nei senso oggi corrente nell'Ottocento. In genere si ritiene che "occultismo" indichi gli aspetti più pratici e tecnici di un sapere simbolico e misterico chiamato "esoterismo"; ma sull'uso dei termini non vi è certamente accordo neppure fra gli specialisti. Ai nostri fini sembra importante distinguere fra tre fenomeni o livelli diversi:

- l'esoterismo propriamente detto, come pensiero che percorre la storia dell'Europa e dalle sue radici gnostiche, cabalistiche ed ermetiche si manifesta nel pensiero di autori come Jacob Boehme (1575-1624), Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803), René Guénon (1886-19.51), e che ha influenzato la cultura, l'arte e la filosofia occidentale in un modo più profondo di quanto spesso non si creda.
- la magia popolare: l'insieme di credenze che sostiene i maghi, gli indovini, le cartomanti e la loro clientela - che riprende alla lontana, e in forma estremamente semplificata e volgarizzata, alcuni temi della tradizione esoterica;
- in una posizione intermedia, il mondo dei "nuovi movimenti magici", gruppi, società e "ordini" occulti strutturati e organizzati in un modo simile ai nuovi movimenti religiosi, salvo che l'esperienza che propongono non è propriamente religiosa ma, appunto, magica.

A livelli naturalmente diversi il tema degli "insegnamenti segreti" si ritrova, peraltro, in tutti questi mondi. Se la cultura esoterica europea del Settecento rifletteva su presunti "sensi nascosti" della Bibbia, perfino la "Maga Krishna", indovina e cartomante delle televisioni private piemontesi, parlava nel 1992 di "veri insegnamenti di Gesù Cristo, nascosti in archivi segreti". Particolarmente nel mondo dei "nuovi movimenti magici" è all'opera, a proposito degli "insegnamenti segreti", il fenomeno che lo studioso olandese Reender Kranenborg ha chiamato "tradizione cumulativa dell'esoterismo" per cui, dal momento in cui una nuova tesi o dottrina viene presentata come parte degli "insegnamenti segreti", tutti i successivi movimenti magici incominciano a parlarne (mentre non si ritrova nei movimenti precedenti). Così, per esempio, l'idea secondo cui Gesù avrebbe soggiornato in India viene lanciata nel 1894 con l'opera dell'ebreo russo Nicholas Notovitch "Il vangelo buddista della vita di Gesù". "Tutte le storie su Gesù in India - osserva Kranenborg - hanno una data successiva al 1894. A partire da quell'epoca ritroviamo questa tradizione ovunque, e la vediamo comparire in messaggi dell'altro mondo: ma prima dei 1894 non si sapeva nulla di questa idea". In altre parole, ogni nuovo movimento magico che presenta una sua versione degli "insegnamenti segreti" comincia con il presentarne come parte integrante tutti gli elementi che sono stati proposti da movimenti magici precedenti.

LE SETTE CRISTIANE:
La parola "setta" è oggi piuttosto inflazionata, e senz'altro inadeguata per descrivere tutta la lussureggiante varietà dei nuovi movimenti religiosi. Viene tuttavia di solito conservata, anche nella letteratura scientifica, per identificare un gruppo particolare di movimenti religiosi di origine recente: quelli che, partendo da un retroterra cristiano, se ne allontanano, creando "nuove tradizioni religiose". Benché le principali "sette" di origine cristiana siano nate nell'Ottocento, gruppi simili che a un retroterra cristiano aggiungono elementi estranei e nuove rivelazioni - sono apparsi anche nel nostro secolo, e ancora negli ultimi decenni, come è il caso del già citato movimento Vita Universale.
Non tutte le "sette" cristiane si servono del tema degli "insegnamenti segreti". Molti (come i Testimoni di Geova) dichiarano di affidarsi alla Bibbia, naturalmente interpretata (e spesso manipolata) sulla base delle loro convinzioni [e dei testi della Torre di Guardia, ndr]. In altri casi, invece, il tema degli "insegnamenti segreti" è presente. Nella maggiore "setta" cristiana per numero di aderenti - la Chiesa Mormone, che ha superato nel 1992 gli otto milioni di membri - il tema assume un profilo peculiare. L'ottavo "articolo di fede" della Chiesa Mormone recita: "Noi crediamo che la Bibbia è la parola di Dio, per quanto tradotta correttamente [...]". "Credo nella Bibbia - affermava il fondatore del Mormonismo, Joseph Smith (180.5-1844) com'era uscita dalla penna degli autori originari."
Traduttori ignoranti, copisti sbadati o preti maliziosi e corrotti hanno commesso molti errori". Per il fondatore del Mormonismo era "evidente che molti punti importanti che riguardano la salvezza degli uomini erano stati tolti dalla Bibbia, o perduti prima della compilazione".
Ritorna qui il tema degli "insegnamenti segreti" in quanto, secondo il "profeta" mormone, parole ed eventi necessari per la salvezza potrebbero "non essere stati annotati del tutto nei tempi antichi" o comunque "non essere mai stati trascritti nella Bibbia". È in questo senso, secondo il maggiore specialista mormone dell'argomento, Robert J. Matthews, che Smith menzionava, accanto agli elementi "tolti dalla Bibbia", gli altri "perduti prima della compilazione". Joseph Smith si accinse, in parte, a ricostruire gli "insegnamenti perduti" attraverso la straordinaria impresa a una nuova "traduzione" della Bibbia, che non deve tuttavia essere intesa come un lavoro di studio o filologico.

L'opera - rimasta incompiuta e pubblicata originariamente da un gruppo mormone scismatico, la Chiesa Riorganizzata, ma oggi accolta anche dalla Chiesa Mormone maggioritaria - non era neppure "una registrazione semplice e meccanica di un dettato divino, ma piuttosto un processo di studio e di meditazione, accompagnato e favorito da una rivelazione del Signore". Nel Mormonismo contemporaneo - che conta nelle sue fila specialisti universitari di Sacre Scritture piuttosto preparati e agguerriti sul piano tecnico - il concetto di "traduzione" (da cui nascono vari testi sacri rivelati dal loro profeta) è del resto sempre "dinamico", e sta a metà fra la semplice riflessione e il recupero di una tradizione perduta grazie a una nuova rivelazione dall'Alto. Così, il rapporto con la Bibbia non è soltanto letterale, e presso i Mormoni, come presso altre "sette cristiane" ritorna il tema degli "insegnamenti segreti", sia pure con un profilo diverso rispetto all'esoterismo.

I GRUPPI ORIENTALI:
Nel secondo dopoguerra l'idea secondo cui Gesù avrebbe trasmesso agli apostoli una serie di "insegnamenti segreti" (particolarmente in tema di reincarnazione) è stata diffusa da una serie di nuovi movimenti religiosi di origine orientale. Tra i imovimenti di origine indiana la tesi degli "insegnamenti segreti" si ritrova, per esempio, nella Self-Realization Fellowship di Paramahansa Yogananda (1893-1952), fra gli Hare Krishna, fra i cosiddetti "arancioni" (anche se hanno ora abbandonato le vesti di questo colore) di Bhagwan Shree Raineesh (1931-1990) e fra i seguaci di Sathya Sai Baba.
Un'analisi dei testi di questi movimenti ci convince tuttavia rapidamente che non si tratta di spunti tipicamente indiani, ma di importazioni dalla letteratura esoterica occidentale. È vero che il tema della formazione di Gesù in India e degli "insegnamenti segreti" era stato diffuso nel subcontinente indiano dal movimento scismatico islamico Ahmadiyyat, fondato da Mirza Ghulam Ahmad (1835 o 1839-1908); ma è probabile che Ahmad conoscesse e ripetesse le storie su Gesù in India del "vangelo buddista" di Notovitch. Gesù è "uno fra i tanti maestri" nella storia dell'umanità anche per alcune delle vivaci nuove religioni che vengono dal Giappone, fra cui Sukyo Mahikari, fondata da Kotama Okada (1901-1974). Per quest'ultimo movimento - secondo una rivelazione che ha indotto Mahikari a riconsiderare una tradizione giapponese - Gesù Cristo non si sarebbe formato in India, ma in Giappone; sfuggito alla crocifissione (al suo posto sarebbe stato crocifisso il fratello minore!) e tornato in Giappone sarebbe morto all'età di 118 anni e sarebbe seppellito a Herai.

Per Mahikari "non c'è dubbio che la Bibbia sia un libro sacro e valido che contiene alcuni insegnamenti di Gesù Cristo" ma "è altrettanto chiaro che la Bibbia contiene pure molti errori che sono stati introdotti, volontariamente o meno, da altre persone durante i secoli". "Gran parte del messaggio originario di Gesù non è stato trascritto del tutto nella Bibbia" ma "a poco a poco negli ultimi due secoli gli studiosi hanno raccolto frammenti di racconti e opinioni su Gesù che contraddicono i dogmi della Chiesa così come ci sono più noti oggi". Benché le origini di questa leggenda giapponese siano più difficili da determinare con precisione, sembra che essa abbia cominciato a diffondersi dopo le speculazioni di Notovitch e di altri su Gesù in India, e in ogni caso Mahikari è stato influenzato, su vari punti, da movimenti esoterici occidentali.

NEW AGE:
Il New Age non è una "setta" o un movimento unitario a cui si "aderisca", ma è piuttosto un network o una costellazione di gruppi diversi uniti dall'attesa di un'epoca nuova di grandi trasformazioni e da alcune credenze comuni, fra cui la natura ultimamente "divina" dell'uomo e la reincarnazione.
Il New Age è emerso agli inizi degli anni Sessanta - prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti - come movimento di risveglio all'interno di una specifica tradizione magico-esoterica, quella della Società Teosofica, fondata nel 1875 a New York da Helena Blavatsky (1831-1891), e dei suoi scismi, in particolare lo scisma guidato da Alice Bailey (1880-1949). Giacché il tema degli "insegnamenti segreti" di Gesù era stato accennato dalla Blavatsky e figurava in modo prominente negli insegnamenti della Bailey - in particolare nell'opera From Bethlehem to Calvary del 1937 - non e sorprendente che riemerga anche nel New Age.

Più in generale il New Age è il luogo di confluenza di una serie di tendenze e di influenze diverse - dalla nuova religiosità orientale alla Teosofia, dall'occultismo a temi tipici dei nuovi movimenti religiosi di origine cristiana - e molte di queste fonti accennano o sviluppano il tema degli "insegnamenti segreti". Il New Age si è incaricato di renderlo estremamente popolare, moneta corrente - sia pure in versioni spesso semplificate e rozze - negli ambienti giovanili di molti paesi.

CRISTOLOGIA:
Che cosa contengono gli "insegnamenti segreti"? Ogni gruppo, ogni movimento, ogni conventicola esoterica naturalmente ha una sua versione diversa. Emergono, tuttavia, alcuni tratti comuni. La cristologia rivisitata dagli "insegnamenti segreti" si arricchisce, così, di elementi di fatto e di dottrina. Da un punto di vista fattuale, gli "insegnamenti segreti" - come già i vangeli apocrifi - cercano di ricostruire artificiosamente gli anni della vita di Gesù di cui i Vangeli non ci parlano, fra l'infanzia e l'inizio della missione pubblica.
In genere - sulla scia di Notovitch e di altri autori ottocenteschi - collocano, come abbiamo visto, questi anni in Oriente: in India, in Tibet, in Giappone. Giacché le versioni "indiane" sono più conosciute - e insieme proposte da movimenti che, negli ultimi anni, appaiono in declino - vale la pena di dare ancora qualche cenno sulla versione "giapponese" diffusa fra i nuovi movimenti religiosi del Sol Levante sulla base dei cosiddetti "documenti Takenouchi" (una collezione di documenti raccolti dalla famiglia Takenouchi, esponenti della quale hanno occupato posizioni di rilievo nella gerarchia sacerdotale shintoista). Secondo questa versione, Gesù Cristo sarebbe nato nel 37 a.C., forse in Palestina, ma si sarebbe formato in India e in Cina prima di sbarcare in Giappone dove avrebbe ricevuto la formazione definitiva presso santuari shintoisti. L'imperatore Suinin (29 a.C. - 70 d.C.) gli avrebbe conferito la missione di portare la verità dell'Oriente agli Ebrei.

Come abbiamo accennato Gesù - condannato a morte dai Romani che non comprendevano le dottrine giapponesi di cui era portatore - non sarebbe morto sulla croce, perché il fratello Isukiri si sarebbe sacrificato al suo posto. Sfuggito ai Romani, avrebbe intrapreso un lungo viaggio attraverso l'Africa, l'Asia centrale, la Cina, la Siberia, l'Alaska e le Americhe prima di ritornare in Giappone, dove sarebbe morto a Herai all'età di 118 (secondo altri 116) anni, lasciando anche un testamento che sarebbe stato scoperto nel 1934. Naturalmente, altri giurano che Gesù Cristo non è mai stato in Giappone, ma si è formato in India ed è sepolto non a Herai, ma nel Kashmir.
La cristologia degli "insegnamenti segreti" non si limita, peraltro, a elementi di fatto. Comprende anche una rielaborazione di quanto Gesù Cristo avrebbe insegnato su se stesso, che ruota attorno alla distinzione fra tre figure diverse e non coincidenti: "il Cristo", Gesù Cristo e il "Cristo futuro".

"Il Cristo" non sarebbe una persona, ma "un principio interiore" che si trova in ogni uomo come scintilla interiore divina che si tratta di riscoprire e coltivare. Questa scintilla, della stessa natura divina dell'Unità ultima dell'universo, costituisce il "Cristo Cosmico" (che - insegnano alcuni movimenti - si può decidere di chiamare "Buddha interiore": e una questione di mera preferenza culturale, giacché si tratta ultimamente dello stesso principio). Sorge, naturalmente, il quesito su quale relazione questo Cristo-principio abbia con il concreto e storico Gesù di Nazareth. La risposta dei sostenitori degli "insegnamenti segreti" è che Gesù di Nazareth, con il suo presunto magistero esoterico, ha mostrato agli uomini "il Cristo" in modo incomparabile ed eminente. Contraddicendo le Sacre Scritture, costoro affermano che Gesù di Nazareth non avrebbe affatto preteso di essere Dio, se non nel senso in cui tutti "siamo Dio", e non avrebbe neppure insegnato di essere "il Cristo", ma si sarebbe semplicemente presentato come qualcuno che "dimostra" il Cristo in modo speciale.
Infine, Gesù avrebbe anche annunciato un "Cristo futuro", un Maestro Universale che doveva venire [Gesù l'ha realmente annunciato, ma l'ha chiamato falso Cristo, e Anticristo, ndr]. Questa annunciata "seconda venuta del Cristo" non sarà, tuttavia, una riapparizione sulla terra di Gesù di Nazareth, ma piuttosto la discesa di un maestro della stessa statura di Gesù e di Buddha che tornerà per fare da levatrice al parto di un'era nuova.
Questa idea risale alla Società Teosofica, ed è stata largamente diffusa dalla teosofa scismatica Alice Bailey nel suo volume The Reappearance of the Christ del 1948.

Sulla scia di questo volume della Bailey molti fedeli degli "insegnamenti segreti" nel contemporaneo New Age attendono una prossima manifestazione del "Cristo" o, come altri dicono, del "Cristo-Maitreya" (giustapponendo in modo sincretistico il linguaggio cristiano e buddhista).

ECCLESIOLOGIA:
Gesù Cristo avrebbe fornito anche una serie di "insegnamenti segreti" sulla Chiesa, e avrebbe stabilito due gerarchie parallele: una exoterica, affidata a san Pietro, e una esoterica, affidata a san Giovanni. Sul destino della Chiesa "giovannea" i sostenitori degli "insegnamenti segreti", peraltro, si dividono fra loro. Secondo alcuni la Chiesa "giovannea" si sarebbe perpetuata in segreto, di iniziato in iniziato, fino ai giorni nostri.
Secondo altri sarebbe scomparsa ma avrebbe fatto in tempo a lasciare dei documenti scritti, dei "vangeli segreti" sulla base dei quali sarebbe possibile "risvegliarla" e continuarne, almeno su un piano ideale, la filiazione. Era questa la tesi della Chiesa Gioannita, fondata agli inizi del secolo scorso da Bernard-Raymond Fabré-Palaprat (1773-1838), il quale asseriva di essere venuto casualmente in possesso di due documenti dell'antica Chiesa di san Giovanni, l'Evangelicon e il Leviticon, trasmessi segretamente all'interno di famiglie nobili francesi, scomparsi nella tempesta della rivoluzione e miracolosamente ritrovati.

La Chiesa Gioannita - che non esiste più nella forma originaria, ma è confluita nella Chiesa Gnostica, alcune derivazioni della quale sono ancora esistenti - comincia a presentare un tema che non lascerà più la "tradizione cumulativa" dell'esoterismo: la Chiesa di san Giovanni sarebbe arrivata, di filiazione segreta in filiazione segreta, fino ai Templari, e sarebbe poi stata trasmessa segretamente in una prosecuzione occulta, ristretta ad alcune famiglie nobili, del disciolto Ordine del Tempio. Non manca neppure una versione più femminista di questa curiosa ecclesiologia: secondo la Ecclesia Gnostica Mysteriorum, diretta a Palo Alto (California) da un "vescovo" donna, Rosa Miller, gli insegnamenti di san Giovanni sarebbero stati affidati a Maria Maddalena, da cui originerebbe - di trasmissione in trasmissione - una linea segreta, tutta femminile, che arriverebbe fino ad alcune misteriose iniziate francesi che la avrebbero appunto trasmessa alla stessa Rosa Miller. Quella che è comune in tutte queste versioni, è l'idea che Gesù Cristo avrebbe fondato due Chiese: una puramente esteriore - la Chiesa che tutti conosciamo - e una "interiore", depositaria dei "veri insegnamenti" tenuti segreti.

ANTROPOLOGIA:
Gli "insegnamenti segreti" conterrebbero - se si prescinde da una serie di prolissi quanto generici richiami all'amore e alla pace universale - due presunte "verità fondamentali" sull'uomo, che la Chiesa avrebbe consapevolmente nascosto.
La prima "verità" è che l'uomo, letteralmente, è Dio. In un quadro monistico e panteistico ognuno di noi è portatore di una scintilla divina - "il Cristo" - che è della stessa natura e sostanza di Dio. Non tutti, naturalmente, sono consapevoli di essere di natura divina: la funzione delle Chiese "interiori" e dei gruppi esoterici (come delle antiche scuole gnostiche) è proprio quella di richiamare l'uomo alla sua vera natura, "dimostrando" il Cristo-principio così come aveva fatto Gesù. Il secondo "insegnamento segreto" si riferisce al destino dell'uomo e consiste nella dottrina della reincarnazione.
Qui, come abbiamo già accennato, la posizione di chi aderisce alla tesi degli "insegnamenti segreti" è radicale: Gesù Cristo e gli apostoli hanno insegnato la reincarnazione; se nei Vangeli ne rimangono poche tracce è perché la Chiesa li avrebbe modificati ed "espurgati". Come prova si adduce da una parte che molti fra i primi Cristiani sarebbero stati sostenitori della reincarnazione, dall'altra che il Concilio di Costantinopoli l'avrebbe condannata solo nel 523, prova che per i precedenti cinque secoli sarebbe stata tranquillamente insegnata. Da un punto di vista storico queste tesi sono semplicemente assurde, ma vengono costantemente ripetute in una vastissima letteratura popolare; qualche volta trovano credito anche presso cattolici poco informati.

San Paolo ha comunque posto sul loro cammino una pietra d'inciampo veramente difficile da superare, assicurando che "è stabilito per gli uomini che muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (Eb. 9,27). Per tutti i primi secoli della Chiesa sono frequenti le denunce dei Padri contro la dottrina della reincarnazione insegnata (anche se con un ruolo meno prominente nel loro sistema di quanto oggi spesso si creda) dagli gnostici. A fronte di questa testimonianza continua, unanime dei Padri contro la reincarnazione, l'ambiguità di alcuni testi isolati non costituisce neppure un indizio contrario - tanto meno una prova - e del resto può essere agevolmente spiegata nel contesto complessivo dell'opera dei Padri della Chiesa in questione.
Quanto al Concilio di Costantinopoli (II) del 523, non si è occupato affatto della reincarnazione. È vero che in occasione - o forse ai margini - di quel Concilio ci si è occupati di dottrine discutibili di Origene, ma queste riguardavano la preesistenza delle anime, una tesi che si trova spesso insegnata insieme a quella della reincarnazione, ma ne rimane logicamente distinta.

Nel caso di Origene, poi, accanto a brani ambigui - e riportati diversamente da fonti diverse - sulla preesistenza delle anime, ne troviamo altri chiarissimi che condannano la reincarnazione. Le prove sono dunque schiaccianti: le Scritture, i primi cristiani, i Padri si sono espressi ripetutamente contro la reincarnazione nel loro insegnamento pubblico. Per sostenere qualche cosa di diverso bisogna, ancora una volta, tornare all'ipotesi di "insegnamenti segreti" privati che non completino, ma contraddicano gli insegnamenti pubblici anche su questo punto essenziale.

INTERPRETAZIONI:
Un altro tipo di "prove" cerca di convincere il cristiano partendo da un dato che condivide con il suo interlocutore "esoterico": la convinzione che i Vangeli - i quattro Vangeli canonici - siano effettivamente documenti attendibili sugli insegnamenti di Gesù Cristo. Gli "insegnamenti segreti" sarebbero lì, nascosti fra le righe dei testi per chi sappia interpretarli. Ora, è certamente vero che i Vangeli sono aperti a una pluralità di letture.
È anche vero che la Chiesa ha sempre parlato di un "senso spirituale e simbolico della Scrittura". Il problema, tuttavia, è se l'interpretazione può essere infinita: se un testo - per dirla con Umberto Eco - "è un universo aperto dove l'interprete può scoprire infinite connessioni" e chiunque può "sovrapporre la propria intenzione di lettore all'irraggiungibile e perduta intenzione dell'autore". Il problema è se le interpretazioni di un testo siano così illimitate da permetterci di sostenere anche che afferma il contrario di quello che, secondo la sua interpretazione più normale, vuole dire.

San Paolo afferma che si nasce e si muore una volta sola. Possiamo esercitarci in molti tipi di esegesi su questa affermazione: ma se la trasformiamo nel suo contrario, sostenendo che il testo nasconde esotericamente l'opposto di quello che dice, cioè la dottrina della reincarnazione, siamo usciti dall'interpretazione e ci muoviamo, più che in una "semiosi ermetica", in una lettura impazzita che, se applicata al linguaggio comune, distruggerebbe le possibilità di comunicare fra gli uomini, precisamente come avviene in certe forme di malattia mentale.

Non si tratta, quindi, di scoraggiare le ricerche sul "senso spirituale e simbolico" della Scrittura (che maliziosamente, in chiave razionalista, si pretende talora di confondere con le aberrazioni della "semiosi ermetica"), ma di rendersi conto - molto semplicemente - che se i testi (e il linguaggio) possono essere interpretati all'infinito, possono dire tutto e il contrario di tutto, scompare la possibilità di comunicare, ma scompare anche la possibilità di fornire "prove" delle proprie tesi. Neppure questa strada sembra quindi particolarmente promettente per chi tenta di offrirci "prove" degli "insegnamenti segreti".

NUOVE RIVELAZIONI:
Se dunque a sostegno degli "insegnamenti segreti" non vi sono né prove storiche né prove esegetiche, rimane la possibilità di cambiare radicalmente le carte in tavola, o forse di rovesciare il tavolo. I fedeli degli "insegnamenti segreti" possono sempre ispirarsi a René Guénon e alla sua negazione di ogni valore delle "prove" di carattere storico. Secondo Guénon occorre condannare formalmente "ogni tentativo d'applicazione del metodo storico a tutto quanto abbia carattere metafisico: la prospettiva metafisica stessa si oppone in modo radicale al punto di vista storico, o cosiddetto storico, e in tale opposizione è da vedere non una mera questione di metodo, ma anche e soprattutto, che è molto più grave, una vera questione di principio".
Da un punto di vista pastorale quando si ha a che fare con i sostenitori degli "insegnamenti segreti" occorre sempre tenere presente che per molti di loro, paradossalmente, l'assenza di "prove" nel senso moderno del termine costituisce una "prova" che ci si trova di fronte a dottrine che, per loro natura, si sottraggono alla presa del mondo moderno positivista e "scientifico" e meritano quindi attenzione e rispetto. Queste affermazioni non significano però che ci si affidi a semplici affermazioni "gratuite" (che, secondo l'adagio scolastico, potrebbero essere rifiutate altrettanto gratuitamente, e che comunque potrebbero coesistere con altre affermazioni gratuite di segno opposto).

Anche il più accanito dispregiatore delle "prove" di tipo storico o "scientifico" si fida di qualcosa - o di qualcuno. Se ci si fida di un maestro che propone le tesi degli "insegnamenti segreti" sulla base di una "tradizione" o di una interpretazione della Scrittura, si ritorna - nonostante le proteste in senso contrario - ai due casi precedenti. Sarà lecito chiedere al maestro dove sono i documenti che attestano il carattere antico e "tradizionale" degli insegnamenti che presenta, e chiedergli le ragioni della sua esegesi. Diversamente si avrà tutto il diritto di non prestargli fede, per quanto si possa trattare di un personaggio carismatico o affascinante.
Ma in realtà, nella maggior parte dei casi, la "prova" consiste in una vera e propria nuova rivelazione al maestro o al fondatore del movimento. Questi personaggi affermano che Gesù Cristo aveva trasmesso ai discepoli una serie di insegnamenti segreti; giacché questi sono andati perduti - o le tracce che ne rimangono sono troppo scarse - Dio (o "il Cristo") li rivela di nuovo a un interprete privilegiato, a cui assicura - sempre per rivelazione - che si tratta proprio di quegli stessi "insegnamenti segreti" che Gesù aveva trasmesso agli apostoli quasi duemila anni fa.

È questo il caso degli "insegnamenti segreti" diffusi da Vita Universale: sono gli stessi, ci si assicura, che Gesù aveva dato agli apostoli, ma li conosciamo perché Dio, quasi giorno per giorno, li rivela direttamente oggi a Gabriele Wittek, la "profetessa" tedesca che ha fondato il movimento.
Così, nella Chiesa dell'Unificazione, la verità sui Vangeli viene restaurata non tramite una ricognizione esegetica del loro significato, ma tramite un intervento diretto di Dio che si rivela al reverendo Sun Myung Moon. E oggi - che a parlare siano Dio, la Madonna, "il Cristo", Gesù, gli angeli o gli extraterrestri - le nuove rivelazioni sorgono a getto continuo, dovunque: e molto spesso si presentano come strumento per ricostruire gli "insegnamenti segreti". Le "nuove rivelazioni", beninteso, richiedono soprattutto un atto di "fede": o ci si crede o non ci si crede. Ai non cristiani si può soltanto raccomandare prudenza, ricordando che - se la fede supera ultimamente la ragione - può e deve essere concessa o negata a partire da preamboli razionali, che rendono l'atto di fede almeno non irragionevole. Si deve esaminare ogni nuova rivelazione nel suo contesto, nel carattere morale di chi la propone, nella sua coerenza interna, nei suoi frutti.

Per chi, invece, è cristiano il problema si pone in termini diversi. Se la "nuova rivelazione" - come avviene quando evoca gli "insegnamenti segreti" - contraddice la Rivelazione di Dio, sappiamo già con certezza che non può venire da Lui. "Se anche noi stessi o un angelo dal Cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema" (Gal. 1,8). [Qui la chiesa cattolica dovrebbe applicare senza ipocrisia il principio biblico anche alle sue "rivelazioni private", dalle apparizioni di Fatima o di Lourdes alle visioni ed esperienze di santi canonizzati, che essa riconosce e perfino raccomanda. Trattandosi di insegnamenti extrabiblici, ricevuti peraltro tramite canali che la stessa Scrittura condanna, la Chiesa Cristiana fedele solo a Dio non li accoglie ma anzi li rigetta su base scritturale, ndr].

L'unicità della Rivelazione pubblica è un segno caratteristico e distintivo del cristianesimo, a cui non si può rinunciare senza rinunciare al cristianesimo stesso. D'altro canto, il fatto stesso che si debbano invocare nuove rivelazioni mostra nel modo più evidente l'assenza totale di "prove" - nel senso tecnico e proprio - sia del contenuto che si vorrebbe attribuire agli "insegnamenti segreti", sia dell'esistenza stessa di tali insegnamenti.

CONCLUSIONE:
Se le prove della tesi contraria mancano completamente - si sarebbe tentati di dire clamorosamente - la conclusione si impone: la Chiesa Cristiana non ha nascosto agli uomini nessun "insegnamento segreto" di Gesù Cristo.
Gli "insegnamenti segreti" che di tanto in tanto compaiono nei luoghi più diversi sono semplicemente delle contraffazioni prodotte per stuzzicare la curiosità della gente. Gesù stesso, del resto, aveva affermato: "Non ho mai detto nulla di nascosto" (Gv 18,20), e proprio questa sua affermazione va intesa nel senso più letterale. Se il cristianesimo si riduce ai soli elementi simbolici - come vogliono gli adepti degli "insegnamenti segreti" - degenera in gnosticismo.

Il cristianesimo autentico, quello biblico, propone invece ancora oggi il suo messaggio di salvezza, senza segreti, agli uomini e alle donne di tutto il mondo, affinché ciascuno possa conoscere e incontrare personalmente, nella propria vita, quel Dio che il mondo cerca come a tastoni nel buio. "Poiché non vi è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti" (Mt 10, 26-27).